Chi si ricorda del Cop21 di Parigi? Sono 60 i Paesi che hanno già ratificato l’Accordo sul clima. Un traguardo importante, che consente di superare uno dei due limiti per la sua entrata in vigore, la ratifica da parte di almeno 55 nazioni. L’altro parametro è quello del coinvolgimento di una percentuale di emissioni corrispondenti (ovvero associate agli Stati già formalmente impegnati) di almeno il 55% del totale mondiale.
Il nuovo passo verso la piena entrata in vigore dell’Accordo di Parigi sul clima è stato raggiunto grazie alla ratifica, presso la sede delle Nazioni Unite a New York, di ulteriori 31 Paesi. Le 60 nazioni finora coinvolte hanno portato la percentuale di emissioni attualmente vincolata al 47,62%. Totale da cui sono ancora escluse sia l’Italia che l’Unione Europea. Solo poche settimane fa abbiamo registrato l’adesione dei due maggiori inquinatori mondiali, Stati Uniti e Cina.
L’Italia si è impegnata a ratificare l’Accordo di Parigi entro dicembre. È positivo che tra coloro che si stanno impegnando di più affinché l’Accordo entri rapidamente in vigore, ci sono sia i maggiori inquinanti del mondo che i Paesi più vulnerabili agli effetti del riscaldamento globale.
L’Italia si è impegnata a ratificare l’accordo entro l’anno, ma certamente non è abbastanza. Non si intravvede ancora una vera strategia energetica che viri verso energie rinnovabili.
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