Un futuro ricco di spunti e di cooperazione, un viaggio che comincia, come sempre, dalla terra: questa la ricetta dell’UCI che riparte e si rinnova andando oltre confine. Alla vigilia dell’incontro tenutosi con gli operatori dell'Enac, ente di Patronato dell' Unione Coltivatori Italiani, il Presidente Mario Serpillo annuncia quali sono le importanti novità che investiranno la struttura a partire dal prossimo anno e ribadisce quali saranno i punti saldi sui quali l’UCI continuerà a lavorare ed innovarsi.
Da sempre al centro delle rappresentanze di settore, cercando di perseguire le idee giuste per centrare obiettivi concreti che possano mantenere alto il ruolo dell’agricoltura Italiana, sia a livello nazionale che internazionale, le nuove frontiere del programma dell’UCI varcheranno i confini per giungere sino in Africa. Con lo scopo di rilanciare politiche di sostenibilità ambientale, che partano dall’alimentazione come leva per creare solide basi per la salute dei popoli, l’Unione Coltivatori Italiani attuerà tale programma già a partire dai primi mesi del prossimo anno. “Un modo per portare il nostro know-how dove tutto ciò scarseggia, al servizio di quei territori, di quei popoli che tanto hanno da offrire ma tanto hanno anche da imparare”- commenta così Mario Serpillo l’annuncio di una delle attività internazionali che dal prossimo anno interesseranno l’organizzazione da lui presieduta.
A tal proposito, infatti, il presidente Serpillo afferma: “E’ dalla terra che tutto ha inizio, da una filiera alimentare fatta di eccellenze e l’Italia in questo è maestra, ma questo, ad oggi, occorre salvaguardarlo e valorizzarlo. Le filiere nobili presenti in tutta l’area del Mediterraneo sono state spazzate via dalle dinamiche del mercato globale. Il grano duro, ad esempio, eccellenza nostrana, deve fare i conti con i prodotti provenienti dai mercati esteri nei quali il prodotto non è identificabile nè per la provenienza, né per il processo, qualitativamente scadente, viene venduto a prezzi altamente competitivi. L’Est Europa, il Nord America sono solo alcuni dei paesi da temere in questa guerra impari dove non c’è sicurezza alimentare e certificazione di prodotto, dove spesso il rispetto del lavoro e dell’ambiente non è considerato e dove manca qualsiasi tipo di riferimento culturale. Lavoreremo per portare in auge il nostro paese ed i nostri prodotti, partendo dall’educazione civica che promuoveremo a partire dalle nostre scuole – attraverso progetti – che infonderanno regole e buone prassi per la vita quotidiana, il mangiar sano ed il rispetto della salute, per poi varcare i confini nazionali. Un 2018 ricco di attività che, a mano, mano, verranno svelate ed opportunamente raccontate”.
Un nuovo anno, quello per l’UCI, che si prospetta carico di iniziative e che vedrà impegnati, come sempre in prima linea, i rappresentanti di settore per accrescere maggiormente le sinergie nazionali ed internazionali, con un orientamento alla formazione ed al perfezionamento di tecniche ed obiettivi.