Torna a Milano per il secondo anno consecutivo il “Growth and Innovation Breakfast Series” di Frost & Sullivan, con un incontro rivolto al mondo dell'industria e degli affari che si terrà il 12 maggio allo Sheraton Diana Majestic Hotel. Oltre 50 leader dei vari settori industriali si confronteranno per condividere nuove idee e strategie di crescita e sviluppo.
La conferenza di quest’anno si occuperà di espansione geografica ed investimenti nei Paesi emergenti, con particolare attenzione alle aree attualmente più calde per quanto riguarda le prospettive di crescita e sviluppo per il 2020 ed oltre: Nord Africa, Turchia, Asia Centrale e Medio Oriente. Verranno analizzate le strategie vincenti ed i settori chiave per le aziende italiane, offrendo strumenti di valutazione e spunti di riflessione verso decisioni di successo.
Phil Howarth, partner di Frost & Sullivan, commenta sulle nuove possibili opportunità di business in Africa: “In un continente che comprende 54 Paesi, 1.1 miliardi di persone, fino a 2000 lingue ed un Pil combinato di 2.47 trilioni di dollari (2014), le opportunità per le aziende di investire in questa regione sono vaste. Gli investimenti diretti esteri in Africa nel 2014 sono ammontati a 55 miliardi di dollari – quasi come il flusso verso la Cina, in rapporto al Pil. Le maggiori opportunità di crescita risiedono in cinque settori chiave – continua Howarth. “Con 200 miliardi di dollari di spesa sanitaria annuale nel continente africano, il settore della sanità e medicina rappresenta una miniera d’oro in tutti i suoi ambiti – dalla farmaceutica ai dispositivi medici, dalla sanità privata alle assicurazioni sanitarie. Ottime opportunità di investimento sono inoltre evidenti nel settore dell’energia, come ad esempio nelle funzioni di generazione di energia, trasmissione e distribuzione in diversi paesi africani. Affrontare il deficit di infrastrutture in Africa è inoltre stimato a 90 miliardi di dollari di nuovi investimenti all’anno fino a 2025, mentre il settore ICT vedrà particolare espansione non solo nelle infrastrutture, ma anche nei servizi finanziari, nella pubblica amministrazione e nel commercio. Ulteriori opportunità di crescita si trovano nelle industrie dei prodotti chimici, dei materiali, dell’alimentare e nel trattamento delle acque. In tutti questi ambiti, le imprese innovative hanno ottime possibilità di emergere con successo”.
Per quanto riguarda gli investimenti italiani in Turchia, Philipp Reuter, direttore Sud Europa e Turchia di Frost & Sullivan, spiega: “Per l'Italia, la Turchia è sempre stata un punto strategico di ingresso nella regione, grazie ad un’ottima crescita interna, una popolazione ampia, giovane ed orientata al consumo, una forza lavoro qualificata ed istruita, e buoni piani di incentivazione governativa. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a molte partnership di successo tra i due Paesi, nonchè investimenti diretti in diversi settori del mercato turco, ed il numero di imprese italiane operanti in Turchia supera oggi le 900 aziende – soprattutto PMI. Ci aspettiamo maggiori opportunità di cooperazione tra Italia e Turchia nei prossimi anni, come ad esempio l’utilizzo della base turca come hub regionale da parte di grandi realtà italiane per una ulteriore espansione verso i mercati dell’Asia Centrale, tra cui l’Iran”.
Reuter continua: “Un accordo commerciale preferenziale è stato di recente siglato tra Turchia ed Iran, per un volume stimato di scambi pari a 30 miliardi di dollari. Si prevede che l'accordo possa in futuro trasformarsi in un accordo di libero scambio, aprendo così un nuovo mercato per prodotti e servizi sia per le aziende turche ed iraniane che per quelle internazionali operanti in Turchia”.