Nel corso del simposio dal titolo "Agricoltura, Ambiente, Territorio: il nodo Basilicata" che si è tenuto il 22 maggio presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi della Basilicata, è stata annunciata la costituzione dell'Osservatorio sul consumo del suolo in Basilicata quale iniziativa del Centro Studi e Ricerche "AgriEthos" e dell'Unione Coltivatori Italiani.
Nell'importante occasione il Presidente di AgriEthos Luigi Cerciello Renna ha evidenziato che "il contenimento del consumo del suolo è una priorità per il nostro Paese. Non esiste però un’adeguata azione di governance pubblica nè tantomeno una giusta percezione sociale di proporzioni e impatto del fenomeno" puntualizzando che "si stima che dagli anni '50 a oggi l’Italia abbia ceduto al cemento circa 21.100 Km2 della propria superficie agricola e naturale, con una crescita percentuale del 159%". Ha poi dichiarato che "con la nascita di questo Osservatorio una parte della comunità scientifica vuole assicurare un rigoroso impegno su una questione che si pone al crocevia di ogni ragione e obiettivo di sviluppo sostenibile, concentrandosi specificatamente su un’area di studio a estensione regionale".
Il giurista ha infine spiegato le ragioni di tale scelta scorrendo i dati relativi alla Basilicata: "l’ultimo Rapporto Ispra l’ha segnalata come la prima regione per incremento percentuale di suolo consumato, con Matera prima fra tutte le province. Seconda regione per cementificazione delle aree a pericolosità da frana e ai primi posti per indice di frammentazione territoriale. AgriEthos ha incrociato questi con altri dati. Come quelli dell’ISTAT nel rapporto “Noi Italia”, che colloca la Basilicata al 12° posto su 22, tra regioni e province autonome, in fatto di permessi di costruire nuove abitazioni. Per intenderci, più di Sicilia, Campania o Lazio. E quelli ultimi forniti dal Ministero delle Infrastrutture in tema di opere incompiute, per le quali la Basilicata è 7° per numero di strutture non ultimate e 6° per variazione percentuale rispetto all’anno precedente.Abbiamo da ultimo valutato che la Regione Basilicata non si è ancora dotata di una legge regionale sulla valutazione ambientale strategica e l’Ispra, nel Rapporto sulle normative regionali in materia di VAS di marzo scorso, ha evidenziato che questo aspetto può rappresentare un elemento di debolezza delle procedure. Sono giunto così alla conclusione insieme ad altri colleghi che, in tema di consumo del suolo, la Basilicata è il paradigma d’Italia.”