Cresce ma non al Sud la spesa alimentare delle famiglie nel primo trimestre del 2018. Emerge dall’indagine ISMEA – Nielsen sui consumi alimentari domestici, da cui si evince un incremento dell'1,4% degli acquisti in valore su base annua, ma con andamento fortemente disomogeneo tra le diverse aree del Paese. Ai ritmi di crescita sostenuti del Centro Italia (+5,6%), Nord Est (+5%) e – in misura minore – del Nord Ovest (+3,3%) si contrappone infatti una flessione dell'1,1% nel Mezzogiorno.
Quanto alla composizione del carrello della spesa i primi tre mesi del 2018 vedono un deciso balzo in avanti del comparto dei proteici, con una crescita a doppia cifra della spesa per le uova (+19%), un aumento di quasi il 5% delle carni (sulla scia di un 2017 in ripresa) e un più 2% dei prodotti ittici. Meno bene i lattiero caseari (+0,7%) che scontano la perdita di appeal di prodotti tradizionali come il latte fresco e gli yogurt.
Per gli ortaggi, le elaborazioni ISMEA indicano una contrazione della spesa del 4,5%. Stabile la spesa per la frutta, e in lieve aumento quella per i derivati dei cereali (+0,8%).
Relativamente al vissuto e agli stili di vita dei consumatori emergono indicazioni interessanti. Segnano una crescita importante tutti quei prodotti rivolti a un consumatore con specifiche esigenze di salute, di efficienza fisica, di lifestyle, di responsabilità sociale o di intolleranze, quei prodotti cioè che certificano direttamente sulla confezione la loro peculiarità (Bio, Veg, Ricco in.., Senza…). In quest'ambito i Millenials (la generazione fino a 34 anni di età) risultano particolarmente sensibili ai prodotti "Cruelty free" e rispettosi di altri temi etici, mentre per i "Baby boomers" (50-64 anni) e per i "Great gen" (over 65), risultano più attrattive le certificazioni legate alla provenienza e al metodo di produzione, quindi il segmento "Bio" e "DOP".
Sempre tra i trend emergenti, trovano più spazio nel carrello della spesa, prodotti legati alla cucina di altri Paesi come zenzero, curcuma, salse di soia, spaghetti di soia, tortillas, quinoa, che riflettono un consumatore sempre più multiculturale e attratto dai cibi etnici.