Secondo i dati Ismea relativi all’anno 2020, il Lazio è la regione del centro con la maggiore quantità di superficie dedicata al biologico. Nel 2020 è arrivata a 144 mila ettari di terreno, superando di poco Toscana e Molise.
Un anno appena trascorso si è registrato un record di alimenti biologici e consumi domestici, dovuto anche alla pandemia, che ha spinto i consumatori ad orientarsi verso prodotti più salutari e Made in Italy.
E’ quindi evidente che il mondo agricolo abbia accolto più che positivamente l’approvazione da parte della Commissione Agricoltura del Senato della proposta di legge che prevede, tra le altre misure, l’introduzione di un marchio per il bio italiano. L’obiettivo è quello di proteggere i prodotti dalle usurpazioni e imitazioni e fornire una maggiore tutela ai consumatori”.
Ma si cerca di intervenire anche sulla tracciabilità, ed è per questo che il ddl prevede anche l’utilizzo di piattaforme digitali, che consentiranno di avere piena informazione sulla loro provenienza. Non mancheranno le sanzioni per fermare le frodi del settore e i controlli per garantire la terzietà dei soggetti incaricati.
L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2019 il 15,8% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) a livello nazionale. Valori alti nelle regioni del centro Italia con il Lazio (23,2%), le Marche (22,2%), la Toscana (21,7%) e l’Umbria (13,9%).