Le cocciniglie sono ormai un problema serio per la viticoltura. Le avvisaglie sono iniziate dal 2009 e hanno interessato soprattutto i vigneti ubicati nelle zone pedecollinari dell’Italia settentrionale. Le infestazioni di P. ficus raramente riguardano tutte le piante del vigneto, ma destano preoccupazione in quanto provocano danni dovuti alla suzione della linfa a livello sia dei germogli che dei grappoli che poi maturano con difficoltà e in alcuni casi avvizziscono. Quest’anno nei vigneti è comparso anche Pseucococcus comstocki originario dell’Asia Orientale (Cina, Corea e Giappone).
I primi focolai di questa nuova cocciniglia sono stati osservati, a partire da giugno, sia in Veneto che di alcune aree dell’Emilia-Romagna. Questa cocciniglia in realtà è nuova solo per i vigneti, in quanto in Italia è stata segnalata per la prima volta nel 2004, nel Veronese, su Morus nigra. Nello stesso anno è stato individuata anche in Francia, in ambiente urbano. Poi, a partire dall’estate successiva, è cominciata la rapida espansione della specie nel territorio italiano.
Prima nel nord est, a danno di specie ornamentali e frutticole (pesco), poi nel resto della pianura padana. In Emilia-Romagna P. comstocki è ormai ubiquitaria e le sue infestazioni hanno creato qualche problema su pero, nelle province di Modena, Bologna, Ferrara e su pesco nella Romagna. Le uova schiudono a partire da aprile.
Le femmine adulte della prima generazione si osservano in giugno, quelle della seconda generazione dalla fine di luglio alla prima metà di agosto e quelle della terza generazione dalla metà di settembre fino a novembre. Frequentemente, nelle coltivazioni infestate, le femmine si concentrano sui frutti, sui grappoli nella vite, nella cavità calicina su pero e melo e in quella peduncolare su pesco. La deposizione delle uova, in ammassi biancastri costituiti dagli ovisacchi cerosi, inizia due settimane dopo l’accoppiamento.