Il futuro del pianeta Terra è oggi, anche se il punto di non ritorno si avvicina sempre di più. È lo scenario dello studio condotto da un team di scienziati australiani, svedesi e danesi, e pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas).
I risultati ci ricordano che la terra è malata e che i grandi cambiamenti climatici degli ultimi decenni alimentano il suo stato febbrile. La temperatura del pianeta sta aumentando e sembra essere molto difficile riuscire a mantenere il riscaldamento globale entro 1,5-2 gradi Celsius.
C’ è il rischio che il pianeta entri in quelle che gli scienziati chiamano condizioni “Hothouse Eart” (Pianeta Serra). “Nel giro di pochi decenni", superare questa soglia significherebbe avere “una temperatura di 4-5 gradi Celsius superiore al periodo pre-industriale e un livello del mare da 10 a 60 metri più alto di oggi”, riporta lo studio. Attualmente, le temperature medie globali sono di poco superiori a 1 grado rispetto al epoca preindustriale e salgono a 0,17 gradi per decennio.
“Se diventasse realmente un pianeta serra, i luoghi sulla terra diventerebbero inabitabili”, ha ammonito Johan Rockström, direttore dello Stockholm Resilience Center. “Un riscaldamento di 2 gradi potrebbe attivare importanti punti di interruzione, aumentando ulteriormente la temperatura che potrebbe attivare altri elementi di rottura con un effetto domino che potrebbe portare la Terra a temperature ancora più elevate”, si legge dal recente studio Pnas.
Tutto ciò causerebbe delle conseguenze disastrose con un effetto domino inarrestabile: l’innalzamento incontrollato delle temperature del pianeta, porterebbe all’ineluttabile scioglimento delle calotte polari che aumenterebbero, a loro volta, il livello degli oceani, inghiottendo le regioni costiere dove vivono centinaia di milioni di persone.
Ma c’è ancora una piccola speranza per l’umanità. L’unica soluzione possibile per salvare il pianeta terra è iniziare immediatamente a fare retromarcia su tutte le politiche industriali che ancora oggi stiamo adottando. Stop ai combustibili fossili e via libera a fonti energetiche con basse emissioni di Co2. Inoltre, dovremmo sviluppare nuovi metodi di gestione del suolo, con un minor impatto ambientale, migliorare le attuali pratiche agricole, fermare la deforestazione e piantare nuovi alberi per far crescere nuove foreste in più punti del pianeta.