La stagione degli agrumi è iniziata ma non tutto sta andando bene. Nella Sibaritide, gli operatori registrano un allarmante stato di crisi del settore clementine.
In primo luogo, c’è un problema legato al cambiamento climatico, che ha causato una percentuale di prodotto di piccole dimensioni, quello che non è richiesto dal mercato, e le forti limitazioni dei consumi causati dalla pandemia da Covid 19. Certamente fattori in parte non prevedibili, né́ fronteggiabili con gli strumenti a disposizione dagli agricoltori. Ma, a questo stato di cose vanno probabilmente aggiunti altri fattori che determinano le difficoltà del settore agrumicolo nella Regione.
Ci sono problematiche strutturali del settore, produzione parcellizzata e una rete commerciale di piccoli operatori, una risposta associativa di alcune decine di OP, spesso in concorrenza tra di loro. In tutto questo non va dimenticata la concorrenza dei mercati esteri che imprime un dumping sociale incontrollato, a cui si aggiunge quest’anno anche l’annata agraria che conta un prodotto di calibro piccolo che abbassa ulteriormente la redditività̀.
I produttori esprimono la necessità di trovare i giusti accordi con la gdo, di incentivare il consumo di prodotto nazionale facendo rilevare al consumatore anche l’aspetto della salubrità.