Recupero delle aree olivicole abbandonate, valorizzazione della biodiversità e rilancio dell'agricoltura sociale. Sono gli asset strategici intorno a cui ruoterà l'attività di promozione del made in Italy che Città dell'Olio e AEPI realizzeranno insieme a partire dal 2021.
Nei giorni scorsi, l'Associazione nazionale che riunisce 350 territori olivati italiani e la Confederazione delle Associazioni Europee di Professionisti e Imprese hanno siglato un protocollo di intesa che le impegna in una vasta opera di sensibilizzazione sul tema della riscoperta e della valorizzazione del paesaggio olivicolo attraverso l'organizzazione di iniziative e manifestazioni comuni, attraverso convegni e momenti di approfondimento e nella partecipazione a progetti europei in partenariato con ReCOMed Rete Città dell’Olio del Mediterraneo, realtà che riunisce 13 Paesi del bacino del Mediterraneo.
“La collaborazione con AEPI è per noi strategica. Arriva in un momento in cui è necessario fare sinergia con partner qualificati per mettere in piedi progettualità ambiziose. Investire oggi sul recupero dei terreni olivicoli abbandonati e sulle piccole produzioni che nascono da territori caratterizzati da un'alta biodiversità vuol dire scommettere sul futuro di tante Città dell'Olio che hanno le carte in regola per diventare destinazione di viaggio di tanti turisti appassionati di olio – le parole di Michele Sonnessa – come Città dell'Olio in questa partita, siamo pronti a fare la nostra parte ma anche il Governo deve fare la sua. Abbiamo intenzione di richiedere al Ministro Bellanova di mettere a punto un Piano strategico di recupero degli oliveti abbandonati attraverso un censimento nazionale delle aree olivicole abbandonate, da effettuare tramite le Regioni; l’inserimento nella prossima PAC di una specifica misura ambientale volta a sostenere il mantenimento e la cura degli oliveti marginali a valenza ambientale e paesaggistica con la corresponsione alle aziende di un premio annuale a copertura dei maggiori costi sostenuti e progetti specifici finanziati con risorse pubbliche, come la Legge Agricoltura Sociale. Ci aspettiamo che si possa andare avanti".
"Quando parliamo di made in Italy pensiamo sicuramente alle nostre imprese – ha commentato il presidente di Aepi Mino Dinoi – ma anche ai territori che le ospitano. Sono luoghi per noi pieni di significato, nonché simbolo e immagine all'estero. Penso alle zone rurali, agli oliveti e, più in generale, ai paesaggi tipici che rendono unica e variegata la nostra Italia. Credo che investire in termini di un'attenzione mirata e di progetti dedicati sia un dovere. Per questa ragione, con grande piacere, abbiamo gettato le basi di questa collaborazione con Città dell'olio, da tempo impegnata su più fronti. Un'intesa nel segno della concretezza, pronti a fornire i nostri servizi e mettere a disposizione la nostra struttura tecnica per i progetti comuni, nell'interesse dei territori e delle piccole e micro imprese che rappresentano un'eccellenza anche in questo settore".
Per l’attuazione e la programmazione delle policy di sviluppo del Protocollo di Intesa tra Città dell'Olio e AEPI, sarà istituita una cabina di regia – composta per Città dell’Olio dal Presidente Michele Sonnessa e dal Direttore Antonio Balenzano e per AEPI dal Presidente Mino Dinoi e dal Responsabile Agroalimentare e Pesca e presidente UCI (Unione Coltivatori Italiani) Mario Serpilllo – che avrà il compito di definire le linee guida per l’attuazione delle iniziative comuni, nonché di monitoraggio e miglioramento delle attività svolte.