Dopo la forte penetrazione nei mercati africani, le imprese cinesi guardano ad Est, nell'Europa ex sovietica. E' notizia di questi giorni che gli imprenditori con gli occhi a mandorla vogliono investire oltre100 milioni di lev (la moneta bulgara) nel settore della trasformazione dei terreni agricoli nel nord-ovest della Bulgaria. Ciò è quanto emerso nel corso della riunione tra il ministro dell'Agricoltura e dell'alimentazione della Bulgaria, Miroslav Naydenov, e una delegazione economica cinese.
La Corporation Tianjin State Farms Agribusiness Group Company intende coltivare fino a 10mila ettari, ha fatto sapere il vicepresidente della società Li Lyan Suo. I cinesi avrebbero già esaminato appezzamenti di circa 1.200 ettari nella zona di Vidin, in locazione o da acquistare, e nello stesso tempo cercheranno nelle regioni di Vratza e Montana. L'obiettivo è di circa 4.000 ettari per le regioni di Yambol e Elhovo. I cinesi puntano soprattutto alla coltivazione del mais, erba medica e altre colture per foraggi. Le produzioni, almeno nelle intenzioni degli imprenditori, in maggioranza sarebbero destinate all'esportazione in Cina.
Al momento importiamo i prodotti provenienti dagli Stati Uniti – ha detto il vicepresidente Li Lyan Suo. Ha aggiunto che hanno intenzione di assumere personale bulgaro e che acquisteranno nuove e moderne macchine agricole. "L'agricoltura bulgara ha bisogno di investimenti esteri ed essi sono benvenuti" – ha detto il ministro Naydenov durante l'incontro. Il politico bulgaro ha spiegato che i cinesi potranno godere di tutte le agevolazioni fiscali e incentivi che sono stati introdotti in agricoltura. Il rappresentante dell'azienda vinicola cinese "Sino French Venture Dynasty Winery", la signora Zhang Chun Ya, ha detto dal canto suo che intendono anche acquistare una cantina in Bulgaria e prendere in affitto o acquistare vigneti nel Paese. Zhang Chun Ya ha aggiunto che esiste in Cina un mercato ampio e garantito per la produzione, ma questa è attualmente insufficiente.