La scomparsa di Antonio Padovani, “Tonino”, lascia un vuoto profondo e incolmabile in tutti coloro – tanti – che l’hanno conosciuto e apprezzato. Stimandone principalmente i valori di schiettezza, di lealtà, di genuino acume, tipici della sua terra, l’Abruzzo.
Lo straziante dolore di queste ore è reso ancora più acuto dalla circostanza del decesso, un incidente che ce lo ha strappato in modo improvviso, inatteso, impensato. Per questo è ancora più difficile accettare, far propria e interiorizzare questa amara realtà.
“Tonino” ha condiviso con il sottoscritto un lunghissimo percorso ideale, professionale e umano. Basato su un’amicizia costante, maturata in quel comune impegno politico e sociale – nell’ambito del socialismo riformista – che ha esercitato con sanguigna passione fino all’ultimo giorno anche nella nostra organizzazione sindacale, l’Unione Coltivatori Italiani.
Con noi, lui come amministratore del sindacato che ho l’onore di presiedere, non ha mai fatto mancare le sue acute osservazioni, le sollecitazioni, il forte e incessante impegno al servizio del mondo agricolo e della difesa dei diritti dei produttori agricoli.
Una vocazione sociale facilitata da quel carattere vigoroso e diretto, dai fermi ideali, dai valori sinceri. Una vocazione costruita tra la sua gente; esercitata concretamente e responsabilmente come rimpianto consigliere comunale del suo amato borgo, Castelvecchio Subequo; perfezionata come assessore alla Provincia dell’Aquila con il Partito socialista italiano.
In queste ore, dai ricordi delle persone più vicine alle dichiarazioni delle massime istituzioni abruzzesi, traspare un affetto unanime, un dolore sincero, un riconoscimento palese per il significativo contributo che ha assicurato allo sviluppo economico dell’Abruzzo, all’emancipazione della classe operaia, alla difesa dei diritti dei lavoratori della terra.
Grazie a questa sua lunga esperienza, all’affabilità, al pragmatismo, per tutti noi ha rappresentato un ricorrente punto di riferimento. Personalmente, posso aggiungere che ha incarnato anche l’identità di un amico vero, credibile, sincero.
Erich Fromm, uno dei più importanti psicanalisti della storia, asseriva che è insopportabile l’idea di morire senza aver vissuto. Ecco, la personalità e le virtù che hanno animato l’esistenza di “Tonino” sono riusciti sempre a dare un senso alla sua vita. E’ forse questa la consapevolezza più preziosa in questa sua aura di vita che continuerà sempre ad occupare i miei pensieri, i nostri pensieri.