L’adozione del trattato, ratificato mercoledì 15 febbraio e in applicazione provvisoria da Aprile 2017, vedrà la protezione di oltre 140 indicazioni geografiche europee di cibi e bevande in vendita sul mercato canadese. Di tutti i marchi a tutela previsti dai negoziati e riconosciuti dal Canada, sono 41 le Indicazioni Geografiche italiane, tra le quali il prosciutto di San Daniele, che rappresentano il maggior valore dei prodotti tutelati riconosciuti nell'accordo.
Il CETA riconoscerà il diritto di commercializzare sul mercato canadese i prodotti agroalimentari europei oggetto dell’accordo, utilizzando i rispettivi nomi in quanto contenenti le indicazioni geografiche di origine e provenienza. In Canada, infatti, come per molti altri paesi del mondo, non esiste un sistema di riconoscimento e protezione di prodotti agroalimentari con denominazione d’origine territoriale. Questo ha fatto sì che, negli anni ’70, la registrazione del marchio “San Daniele” avvenisse da parte di un’azienda canadese, bloccando la registrazione dell’originale prodotto friulano che nel paese americano ha dovuto essere esportato sotto il nome di Authentic Italian Prosciutto.
Una volta entrato in vigore, l’accordo consentirà la coesistenza dei due marchi sul mercato, il “San Daniele canadese” e il Prosciutto di San Daniele originale, con i relativi simboli di identificazione sulle confezioni, per una riconoscibilità più immeditata e una completa tutela del consumatore, per il quale sarà più facile scegliere il prodotto desiderato.
Risale al 2013 la tappa fondamentale dei negoziati per il riconoscimento in Canada delle DOP (Denominazione di Origine Protetta) e delle IGP (Indicazione Geografica Protetta) d’Italia e d’Europa, grazie all’accordo di Libero scambio tra il Presidente della Commissione Europea, allora Manuel Barroso, e il Primo Ministro Canadese, allora Stephen Harper.