La campagna cerealicola si avvia con segnali confortanti in tema di prezzi, in rialzo rispetto all’avvio della scorsa campagna, sia per il grano tenero (+18%) che per l’orzo (+25%); è lo scenario in cui è partita la campagna cereali, secondo le elaborazioni di BMTI sui prezzi all’ingrosso delle Camere di Commercio e delle Borse Merci nazionali.
Andando nello specifico, con la raccolta ancora in corso al Nord e con i buoni riscontri sia per le rese che per la qualità della granella (cioè l’insieme dei chicchi di grano e di altri cereali, separati dalla paglia dopo la trebbiatura), i prezzi del grano tenero destinato alla panificazione hanno esordito tra i 216 e i 220 €/t.
E’ intervenuto un fattore nuovo a sostenere i prezzi del grano tenero, l’aumento della domanda proveniente dagli allevamenti orientati sul grano tenero piuttosto che sul mais, aumentato del 48% rispetto al 2020, con prezzi sui 260 €/t.
Per quanto riguarda invece l’orzo, si registra una situazione molto variabile per le rese, con buoni riscontri al Nord e qualche difficoltà, invece, nel Lazio e in Umbria. Buona, in generale, la qualità.
Le gelate di aprile e le scarse precipitazioni di maggio hanno avuto conseguenze sulle rese della raccolta del grano duro, soprattutto al Sud, da dove proviene gran parte della produzione nazionale, rialzando lievemente i prezzi di inizio campagna a 315-320 €/t, in linea con i valori di un anno fa.