Pomodoro San Marzano dell’agro sarnese-nocerino Dop e siti di relativa produzione quali patrimonio culturale nazionale: è questo il titolo dell’importante schema di legge, presentato al grande pubblico a Fisciano sabato 4 febbraio scorso, che porta la firma del dr. Luigi Cerciello Renna, membro del collegio dei docenti dell’Osservatorio dell’Appennino Meridionale (Università degli studi di Salerno), dove dirige il corso universitario in “Esperto di Legalità Agroambientale”, nonché presidente del Centro studi e ricerche “AgriEthos” (U.C.I.).
Il testo della proposta normativa è stato elaborato dopo un lungo approfondimento del panorama legislativo di settore e il monitoraggio delle dinamiche di mercato riferite al prodotto Dop.
Nel corso della conferenza pubblica il giurista ed esperto di sicurezza agroambientale ha illustrato il provvedimento, composto di due articoli, soffermandosi in primo luogo sull’indicazione del pomodoro San Marzano Dop e dei siti di relativa produzione come la rilevante espressione nazionale di tradizioni e pratiche secolari, processi storici di industrializzazione legati all’elevata vocazione agroambientale di un territorio, dell’insieme di saperi, competenze e tecniche umane, della laboriosità popolare. A seguire, Cerciello Renna è entrato nel merito del passaggio che stabilisce che l’intera produzione corrisponda a criteri di sostenibilità sociale, economica, ambientale e culturale e di quello secondo cui la commercializzazione deve essere coerente con il quadro normativo in materia di certificazione dei prodotti di denominazione di origine protetta. Su quest’ultimo punto, il giurista ha parlato della rilevazione nel tempo di una grave asimmetria informativa dovuta al modo di porsi di taluni produttori sul mercato, visto che non pochi promuovono il proprio pomodoro rivendicandone il titolo, improprio, di vero S. Marzano, minando di fatto la credibilità dell’intero sistema di certificazione della Dop.
La bozza ora attende di essere approntata nella versione definitiva nell’attesa che il Consorzio di Tutela faccia pervenire un documento con le proprie considerazioni formali, per poi essere partecipata alle competenti autorità parlamentari e ministeriali.