Luigi Cerciello Renna, giurista ed editorialista scientifico, membro del collegio dei docenti dell'Osservatorio dell'Appennino Meridionale e presidente del Centro Studi "AgriEthos" dell'Unione Coltivatori Italiani, è il padre giuridico della proposta di legge per il riconoscimento del pomodoro San Marzano dell'agro-sarnese nocerino Dop, da alcuni mesi all'ordine del dibattito in seno alla Commissione 'Agricoltura' della Camera dei Deputati.
Mario Serpillo, il presidente nazionale dell'Unione Coltivatori Italiani, ritiene che "la battaglia è meritevole di essere estesa a tutte le produzioni tipiche, ed in tal senso ringrazio il Presidente del nostro Centro Studi AgriEthos per l'impegno profuso per il successo di tale campagna, che confido venga sostenuta dalla Camera anche a Bruxelles". Era appena il 4 febbraio scorso quando, presso la sede dell'Osservatorio nel campus universitario di Fisciano, Cerciello Renna presentava al pubblico, nel corso di una conferenza appositamente organizzata dal polo di ricerca salernitano e dal Consorzio di tutela, gli esiti del suo articolato percorso scientifico, originato dal protocollo di intesa stipulato tra i due enti nel maggio 2016 e basato sul lungo approfondimento del panorama legislativo di settore e sul monitoraggio delle dinamiche di mercato riferite al prodotto Dop in questione.
In quell'occasione il giurista che preside AgriEthos, il centro studi dell'Unione Coltivatori Italiani, illustrò lo schema di provvedimento da lui elaborato, composto di due articoli, soffermandosi in primo luogo sull’indicazione del pomodoro San Marzano Dop e dei siti di relativa produzione come la rilevante espressione nazionale di tradizioni e pratiche secolari, processi storici di industrializzazione legati all’elevata vocazione agroambientale di un territorio, dell’insieme di saperi, competenze e tecniche umane, della laboriosità popolare. A seguire, entrò nel merito del passaggio del testo che stabilisce che l’intera produzione corrisponda a criteri di sostenibilità sociale, economica, ambientale e culturale e di quello secondo cui la commercializzazione deve essere coerente con il quadro normativo in materia di certificazione dei prodotti di denominazione di origine protetta, come da tradizione scientifica e sindacale dell'Unione Coltivatori Italiani.
Su quest’ultimo punto, il giurista parlò della rilevazione nel tempo di una grave asimmetria informativa dovuta al modo di porsi di taluni produttori sul mercato, visto che non pochi promuovono il proprio pomodoro rivendicandone il titolo, improprio, di vero S. Marzano, minando di fatto la credibilità dell’intero sistema di certificazione della Dop.
E ora, a distanza di pochi mesi da quell'importante appuntamento pubblico, dopo che l'Osservatorio a inizi aprile ha inviato tutto il proprio carteggio agli organi istituzionali competenti, Cerciello Renna è atteso mercoledì 8 novembre alla Camera dei Deputati, dove è stato invitato in audizione presso la Commissione Agricoltura per essere ascoltato sui contenuti della proposta di legge C. 4417, con primo firmatario l'on. Paolo Russo.
L'appuntamento segnerà il culmine delle sedute pianificate dalla Commissione, che in precedenza avrà anche ascoltato, come da prassi, i rappresentanti delle Organizzazioni di categoria e il presidente del Consorzio di tutela del San Marzano Dop.
Peraltro, quale editorialista dell'agenzia specializzata "Agricolae.eu" per la quale è responsabile della rubrica scientifica "Orizzonte Terra", è stato l'autore della pubblicazione "Il caso Pomodoro San Marzano Dop. Le controverità giuridiche" che nell'estate 2016 ha rappresentato un vero spartiacque nel dibattito nazionale che si era instaurato a seguito della polemica sorta in Italia dopo che il Commissario UE all'agricoltura Phil Hogan aveva precisato che è formalmente possibile produrre e commercializzare pomodori in Belgio etichettati come 'San Marzano'.
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