Il 7° Censimento generale dell’Agricoltura, l’ultimo a svolgersi con cadenza decennale, ha ormai terminato la prima fase, quella di raccolta dei dati. Il risultato complessivo in termini di copertura è già molto confortante, dato che ha visto una straordinaria partecipazione degli operatori agricoli, nonostante le difficoltà connesse all’emergenza sanitaria.
Fino al 30 luglio, infatti, è stato raccolto oltre un milione di questionari compilati (1.004.084, il dato fornito da Istat) mentre il tasso di risposta lordo provvisorio è dell’82,6% ma arriva al 91,5% con riferimento alle aziende agricole più rilevanti in termini di superficie agricola e allevamenti, che costituiscono uno degli obiettivi prioritari del Censimento. Tali aziende, pari a circa 700 mila unità, rappresentano il 95% della SAU (superficie agricola utilizzata) e oltre il 98% di UBA (unità di bestiame adulto) stimate all’avvio della rilevazione.
E veniamo ai numeri. Le Regioni e le Province Autonome che presentano i più elevati tassi di risposta lordi sono la Provincia Autonoma di Trento (92,0%), il Veneto (90,0%), l’Emilia-Romagna (88,1%), le Marche (87,2%) e il Piemonte (86,8%), mentre quelle che hanno riscontrato maggiore sono Calabria, Sicilia, Abruzzo, Liguria e la Provincia Autonoma di Bolzano, ma in ogni caso il tasso di risposta lordo è stato comunque superiore al 75%.
“Il completamento della raccolta dati per il 7° Censimento generale dell’Agricoltura segna un ulteriore e fondamentale passo in avanti per la strategia di progettazione e realizzazione dei censimenti permanenti come strumento essenziale per una migliore e più efficace conoscenza del nostro Paese. Le innovazioni introdotte da Istat, il forte impegno mostrato dalla rete di rilevazione e soprattutto la notevole partecipazione mostrata dalle aziende agricole hanno consentito di superare ostacoli rilevanti alla piena operatività dell’operazione censuaria e di raccogliere informazioni aggiornate e di qualità” – le parole il Gian Carlo Blangiardo, Presidente dell’Istat.
Ora si attende il passaggio alla fase due, quella della elaborazione dei dati da parte di Istat, analisi che restituirà il risultato più interessante circa le nostre aziende agricole.