Il mercato delle proteine animali, quello che dai tempi di Expo 2015 viene chiamato il “cibo del futuro”, cresce a un tasso dell’1% l’anno, con un volume che potrebbe raggiungere le 531 milioni di tonnellate nel 2030. Crescono anche i consumatori potenziali, e i numeri, della carne sintetica che, secondo il rapporto "Cultivated meat: Out of the lab, into the frying pan" realizzato da McKinsey, potrebbe creare un mercato da 25 miliardi di dollari (circa 21 miliardi di Euro) nel 2030. Entro quell’anno, infatti, la carne prodotta in laboratorio a partire da cellule animali potrebbe rappresentare lo 0,5 per cento, e quindi miliardi di chilogrammi, del totale della fornitura mondiale di carne. Un’incidenza che acquisisce ancora più valore se paragonata al fatto che, appena una decina d’anni fa, la carne sintetica era solo una teoria.
Il rapporto ha preso in considerazione tre scenari che dipendono dal livello di interesse dei consumatori, dai rischi collegati, dai costi, dalla risposta politica dei vari paesi e dalle possibilità di raggiungere un’economia di scala. Al 2030, considerando una crescita "bassa", il mercato raggiungerà quota 5 miliardi di dollari; 20 miliardi se la crescita sarà ‘media’; e 25 miliardi se sarà ‘elevata’. Considerando i volumi in tonnellate, le prospettive di mercato sono, rispettivamente, di 400 mila, 1,5 milioni e 2,1 milioni.
Da inizio anno a oggi, l’industria di carne sintetica, che al momento comprende poco più di 100 startup, ha attirato investimenti per circa 250 milioni di dollari, sia da investitori quali Temasek e SoftBank, sia da realtà attive nel settore delle proteine animali come Tyson e Nutreco. Nel 2020, la raccolta è stata di 350 milioni di dollari.