Cala in Italia l’acquisto di carne. I dati diffusi nel Giorno della carne italiana sono tutti in negativo: calo del 9% per carne fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per quella di pollo.
Ma c’è di più: dal Centro Congressi del Lingotto, sede dell’incontro di settore che ha visto protagonisti allevatori e consumatori insieme a operatori dell’industria, del commercio, della ristorazione, del turismo del mondo scientifico ma anche cuochi e gourmet, viene rilevato che il 7,1% degli italiani si dichiara vegetariano mentre i vegani hanno raggiunto l’1% della popolazione, per un totale di un 8% di persone che non mangia carne, una percentuale in sostanziale aumento rispetto all’anno precedente (erano complessivamente il 5,9%), secondo le elaborazioni su dati Eurispes.
Oltre alle conseguenze nutrizionali, il risultato è che la carne perde per la prima volta il primato e diviene così la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane. In cima c’è l’ortofrutta, con una spesa scesa a 97 euro al mese e una incidenza del 22% sul totale. Le quantità di carne portate realmente in tavola dagli italiani sono scese in media a 85 grammi al giorno.