Frizioni con la linea del partito in particolare sull’Imu agricola. Roberto Ruta, capogruppo PD in Commissione Agricoltura al Senato, si è dimesso dal suo ruolo, polemizzando prevalentemente con il presidente dei senatori Pd Luigi Zanda, che avrebbe chiesto alla minoranza del partito di “obbedire” alle decisioni della maggioranza.
“Voglio sottolineare che ho detto 35 volte si alla richiesta di fiducia da parte del governo Renzi in un solo anno – ricorda Ruta – e ho messo in votazione il mio emendamento per l’eliminazione dell’Imu agricola. Nella discussione in Aula sul decreto legge sull’Imu per i terreni agricoli, dopo aver approvato l’emendamento del relatore che prevede la detrazione di 200 euro per i terreni in zona non montana, così come da me proposto in apposito emendamento, ho chiesto di votare un altro emendamento, sempre a mia firma, per l’abolizione per l’anno 2015 dell’Imu per i terreni agricoli con relativa riduzione, per 359 milioni di euro (pari al 3 per cento) del fondo destinato al finanziamento del programma degli F35 cacciabombardieri. Obiettivo era quello di potenziare per il 2015 (anno dell’Expo) la liquidità, per nuovi investimenti, delle nostre aziende delle filiere agroalimentari, sostenere l’export del ‘made in Italy’, evitare l’iniquità contenuta nel decreto che non tiene conto della effettiva redditività dei terreni, spostare la tassazione con la local tax nel 2016, evitando gli attuali problemi di bilancio ai comuni: in poche parole l’obiettivo era di comunicare soprattutto alle nuove generazioni, con scelte chiare di bilancio, che possono scegliere il proprio futuro lavorativo in agricoltura perchè lo Stato c’è, è al loro fianco e con determinazione compie una scelta strategica a favore di chi investe nell’innovazione delle nostre filiere agroalimentari. Alla richiesta del capogruppo Zanda di ritirare l’emendamento – spiega Ruta – ho deciso di insistere con la richiesta di votazione, sostenendo anche altro emendamento con pari finalità, che non è stato approvato per soli nove voti, che avrebbero consentito di cancellare l’Imu sui terreni agricoli per il 2015, come già avvenuto con il governo Letta nel 2013. Conclusa la votazione ho rassegnato le dimissioni da capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura. Questo ruolo mi ha portato a mediare, come dovuto, tra le diverse posizioni impedendomi tuttavia di esprimere fino in fondo le mie convinzioni. In un anno sono state approvate in Commissione ed in aula 35 mie proposte emendative a provvedimenti riguardanti l’agricoltura, la pesca e le filiere agroalimentari sempre elaborate insieme al gruppo del Pd in Commissione Agricoltura. Ma la libertà ha un prezzo e lo pago volentieri”.