È allarme kiwi in Italia, a causa del cancro che colpisce la pianta e che sta facendo strage di frutti mettendo in ginocchio il comparto. Un settore, fino ad oggi, piuttosto fiorente. Le superfici coltivate a kiwi in Italia, secondo produttore mondiale, erano cresciute ininterrottamente fino al 2011 quando avevano raggiunto i 26 mila ettari. In seguito, si è verificato un calo fino al 2016 e poi una ripresa, fermata negli ultimi tre anni proprio dallo Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa), nome scientifico del batterio responsabile del cancro dell’actinidia e della moria del kiwi.
Momento particolarmente duro nel Lazio, prima regione, con circa un terzo della superficie coltivata a kiwi, seguita a distanza dall’Emilia-Romagna. In Europa la produzione globale di kiwi per il 2023 è stimata in circa 755 mila tonnellate, il 4% in meno sul 2022: in Italia è di circa 311 mila tonnellate, quantità che porta il nostro Paese al secondo posto tra i player mondiali dopo la Nuova Zelanda, anche se la produzione ha registrato un calo del 7%, complessivamente di tutte le cultivar presenti, rispetto al 2022.
A soffrire non è solo l’Italia. La raccolta ha registrato un calo nel 2023 anche in Nuova Zelanda: l’annata si è conclusa con circa 492 mila tonnellate, il 21% in meno rispetto al 2022.
In Italia si stima una riduzione della produzione del kiwi verde pari al 15% rispetto all’anno precedente, a causa dei danni da gelo, della contrazione delle superfici, ma soprattutto dell’impatto della morìa. Un fenomeno che, sulla base delle analisi, si stima abbia interessato oltre 8.600 ettari di coltivazioni dal 2012 ad oggi.
Per soccorrere gli agricoltori del settore, a fine 2023, il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha firmato un decreto da 3 milioni di euro, dopo lo stanziamento di altri 2 milioni lo scorso novembre.