Pianificare le scelte future al fine di programmare il rilancio e mettere in campo le azioni necessarie a sostenere le produzioni di canapa, oltre che rafforzare le politiche di filiera. Sono gli obiettivi del Dipartimento Agricoltura della regione Sicilia, che ha dato vita ad un protocollo d’intesa con il Coreras (Consorzio Regionale per le ricerca applicata e la sperimentazione), l’Esa (Ente Sviluppo Agricolo) ed Ancica – UCI nella persona di Antonino Chiaramonte.
È chiaro a tutti che sarà fondamentale compiere scelte condivise e calibrate affinché si possa dare concrete opportunità per il futuro del settore. Ricordiamo che l’Italia con poco più di 4mila ettari (dati del 2018, sicuramente in crescita), è seconda dopo la Francia, leader continentale, che destina 17.900 ettari alla coltura della canapa industriale. In confronto al 1993, la crescita europea è del 614% con oltre 50mila ettari.
“Il Dipartimento – le parole di Dario Cartabellotta, Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Agricoltura – è pronto e senz’altro farà la sua parte, attivando gli strumenti propri nell’attuazione dell’innovazione di prodotto e di processo. In questa fase di ripartenza, noi ci sentiamo investiti della responsabilità di essere innovation broker, coinvolgendo istituti di ricerca, università, portatori di interessi, organizzazioni di categoria, aziende sperimentali, produttori e consumatori, con l’obiettivo di informare, divulgare e dimostrare le opportunità”.
Netto anche Giuseppe Catania, presidente dell’Esa; “riconoscere il valore della canapa per il suo ruolo strategico nella bonifica dei terreni, nel contrasto al dissesto idrogeologico, nella fitodepurazione dei siti inquinati, nella bioedilizia, nella bioenergia, nel settore alimentare, nel settore nutraceutico, nel settore cosmetico ed in quello farmaceutico, rientra tra le attività contemplate dalla Legge regionale 1 agosto 1977, n. 73 – G.U.R.S. 3 agosto 1977”.
Il presidente di Ancica – UCI si è soffermato sulle caratteristiche del prodotto canapa; “avremo interlocuzione anche con il ministero della Salute, per discutere della gestione complessiva e anche dei derivati della canapa, tra cui i cannabinoidi e tutte le possibili applicazioni in ambito medico terapeutico”.
“Lo sviluppo di un partenariato così significativo ci fa ben sperare per un rapido sviluppo della filiera, su cui l’UCI con lungimiranza ha investito da tempo”, conclude Mario Serpillo, presidente dell’Unione Coltivatori Italiani.