Ben l’80% degli italiani afferma di essere consapevole degli effetti del cambiamento climatico. La percentuale per le aziende arriva fino all’86%. Ma quanti agiscono per limitare i danni o quantomeno misurano le proprie emissioni? Il numero cala drasticamente: il 55,9% degli italiani ha adottato piccoli cambiamenti per ridurre le emissioni nel quotidiano, mentre l’83% delle imprese intervistate non si è ancora dotata di strumenti per misurare quanto inquinano. I dati sono forniti da Engie, azienda energetica che opera nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica e rinnovabile, ha commissionato a Euromedia Research, Politecnico di Milano e Anci, nell’ambito del proprio impegno a informare la comunità e le altre aziende.
I risultati delle analisi, svolte tra giugno e luglio 2019 su un campione di 2 mila cittadini italiani con più di 18 anni e 277 aziende manifatturiere e di servizi distribuite su tutto il territorio nazionale, hanno evidenziato un grosso squilibrio tra percezione degli intervistati e realtà dei fatti. Molte delle persone che hanno risposto alla ricerca non sapevano che il vapore acqueo è tra i principali responsabili dell’effetto serra (meno del 2%), o quali sono le temperature riferibili al cambiamento climatico (sotto il 15%). Il 45% delle aziende ritiene che i danni dovuti al surriscaldamento globale non avranno alcun impatto sul proprio business e sui propri prodotti, e il 70% delle imprese non ricorre alle energie rinnovabili nel ciclo di produzione.
Engie ha anche annunciato, insieme al sindaco di Milano Giuseppe Sala, che donerà 100 mila euro per Forestami, un progetto del comune che mira a piantare tre milioni di alberi nella città metropolitana entro il 2030.