Fedele al suo ruolo di partner – guida dei piccoli produttori agricoli, l’Unione Coltivatori Italiani prende parte all’O.P. olivicola della Calabria, promossa con la determinazione e l’impegno dei due protagonisti, Gaetano Ferraro, (nella foto sotto) Coordinatore regionale UCI, ed Elio Ferraro, imprenditore Olivicolo e protagonista illuminato del settore. Accanto a loro, sta avendo un ruolo di fondamentale importanza la dott.ssa Innocenza Giannuzzi, che si sta prodigando nella elaborazione di una strategia di sviluppo delle varie filiere dell'Uci Calabria. La nostra organizzazione conferma pertanto la propria natura di riferimento istituzionale per tutte quelle aziende che, con il duro lavoro quotidiano, contribuiscono alla manutenzione e alla cura attenta del territorio e alla produzione sostenibile di cibo di qualità: la migliore espressione del vero “Made in Italy”.
Nasce sotto nobili intenti l’O.P. dei produttori olivicoli calabresi, che ha stretto fin da subito un legame vitale con l’organizzazione guidata da Mario Serpillo. Motivo fondante dell’O.P. è la volontà di favorire l’aggregazione di prodotto, nel tentativo di determinare una gestione programmata della campagna di produzione e conferimento del prodotto, contribuire ad attutire gli effetti delle crisi di mercato, assicurare la trasparenza e la regolarità dei rapporti economici e commerciali sia con gli associati che con le grandi piattaforme commerciali, sostenere prezzi di realizzo più favorevoli per le aziende agricole, realizzare iniziative relative all’ottimizzazione della logistica, favorendo l'accesso a nuovi mercati, anche attraverso l'apertura di sedi o uffici commerciali, in Italia e all’estero. Determinare la creazione di un sistema sinergico per ottimizzare le forze e facilitare l’espressione delle potenzialità, così da contrastare la logica della filiera, che penalizza i produttori.
L’olivicoltura in Calabria
Nel settore olivicolo si può e si deve concretizzare una forte sinergia istituzionale, che mira ad unire le realtà virtuose di un territorio, che gioca probabilmente la partita più importante della sua storia. Gli olivicoltori costituenti l’O.P. offrono vari tipi di prodotto, anche se la “cultivar” più tipica è quella dell’”Oliva Dolce di Rossano”.
Vengono prodotte olive da mensa e da olio, dop e bio. Le aziende hanno una superficie variabile ma mediamente estesa. Il numero dei produttori aderenti è intorno alle 600 unità: un numero considerevole. L’Uci ha preso a cuore la sfida ed ha creato bin tal modo un’opportunità per la categoria. Far crescere il territorio significa inevitabilmente fare leva sull’agricoltura di qualità, per determinare il successo di tale ambizioso obiettivo è necessario renderla capace di diventare anche economicamente sostenibile.
Il ruolo dell’UCI a sostegno dei produttori.
L’Uci intende sviluppare il proprio ruolo di rappresentanza istituzionale dei produttori per dare un contributo efficace all’acquisizione di un più forte peso contrattuale nei confronti della filiera, al fine di una remunerazione soddisfacente del prodotto locale. L’intento e il programma dell’Unione Coltivatori Italiani va in questa direzione, per contrastare le logiche della G.d.o.
Il mercato oleicolo nazionale
Il mercato oleicolo offre dunque un grande spazio alle eccellenze dei nostri territori, in quanto la domanda di prodotto non è soddisfatta dall’offerta nazionale, assolutamente inadeguata. Da qui l’esigenza di produrre di più e in modo organizzato, garantendo che le caratteristiche salutistiche e organolettiche per finire poi con una politica di prezzo, che costituisca la giusta remunerazione di un prodotto di alta qualità. Le coste del medio Jonio calabrese e le dolci colline alle loro spalle producono un olio particolarmente apprezzato per sapidità e leggerezza.
L’O.P. che oggi vede la luce, con i comuni della zona costiera e collinare, che va da Cariati a Monte Giordano, comprendendo dunque la Sibaritide e le Colline Albanesi, ha davanti a sé una sfida dura ma che ha accettato con la convinzione e l’impegno, che da sempre contraddistinguono la nostra organizzazione.