L’andamento climatico siccitoso nel periodo estivo ha portato ad un’ampia fruttificazione con massiccia presenza di piccoli calibri, successivamente il caldo persistente non ha favorito i consumi ed infine le piogge copiose stanno causando enormi problemi alla conservabilità del prodotto. Si aggiunga la chiusura del canale Horeca e la rinnovata attenzione posta dal consumatore nel carrello della spesa, e risulterà evidente come siano in fortissima sofferenza.
Le quotazioni di mercato mettono in evidenza come il prodotto di maggiore calibro sia quello tendenzialmente sempre più richiesto dal consumatore mentre il prodotto di calibro medio-piccolo con difficoltà riesce a trovare una propria collocazione di mercato. In campagne come quella attuale in cui i volumi di prodotto di calibro medio piccolo sono ingenti si creano eccedenze che solo in parte possono essere assorbiti dall’ industria per la trasformazione in succhi e segmenti. Ad oggi la corrente campagna di commercializzazione delle clementine appare seriamente compromessa: gli scarti crescenti di prodotto in campo ed in fase di lavorazione e confezionamento con punte anche del 50-60%, rendono sempre più antieconomica la raccolta tanto da lasciare presupporre una chiusura ormai molto prossima della campagna con danni enormi per le aziende.
Alla luce dell’elevato tasso di impiego di manodopera necessario nelle varie operazioni colturali, in primo luogo la raccolta che contraddistingue proprio la coltivazione delle clementine, si evidenzia un forte rischio di tenuta non solo del comparto ma del tessuto economico ed occupazionale di interi territori.
Purtroppo la situazione sta avendo influenza negativa anche su tutto il comparto agrumicolo. La situazione è diventata talmente preoccupante che, in Calabria, regione che produce circa 2/3 della produzione nazionale, lo scorso 17 dicembre è stato dichiarato lo stato di crisi ed è stata inviata una lettera alla Ministra Bellanova per chiedere l’attivazione del d.lgs 102-2004 (Fondo di Solidarietà Nazionale) ed interventi straordinari a sostegno delle imprese agricole calabresi.
Di qui la necessità di mettere in campo azioni mirate di sostegno per il comparto sulla scorta di quanto è stato fatto in questi mesi per altri comparti ortofrutticoli che direttamente hanno risentito degli effetti della pandemia come per altri comparti per i quali tali effetti si sono aggiunti, aggravandole, alle problematiche dovute a fattori di altra natura quali quelli meteorologici o fitosanitari.
Per tale motivo è stata sollecitata la convocazione del “Tavolo agrumicolo nazionale”. Durante l’incontro si è discusso anche dell’elevata frammentazione produttiva, della carenza di aggregazione, della necessità di rinnovo varietale per ampliare il calendario di commercializzazione con varietà precoci e tardive. Su quest’ultimo punto è stata evidenziata la forte dipendenza dall’estero nell’approvvigionamento delle nuove varietà che vengono acquistate a prezzi molto alti. Inoltre è emersa un’ulteriore criticità rappresentata dal numero di certificazioni oggi richieste e dal relativo numero di controlli a cui le aziende vengono sottoposte che rappresentano un notevole carico burocratico sia in termini monetari sia di tempo. Infine è stato evidenziato l’elevato impiego di manodopera necessario nella produzione delle clementine e di conseguenza il forte rischio che si corre in termini di tenuta del tessuto economico ed occupazionale.
Le forze che rappresentano il mondo produttivo, tra cui l’Uci Calabria guidata dal presidente Gaetano Ferraro, appoggiano all’unanimità le proposte per il sostegno del comparto individuate nel documento prodotto:
· attivare una misura di sostegno da finanziare con uno stanziamento di € 40 milioni a favore del comparto delle clementine, sulla falsariga del provvedimento varato con il decreto-legge 9 novembre n. 149 articolo 22 a favore del comparto delle produzioni ortive di IV gamma e I° gamma evoluta;
· consentire per le aziende del comparto delle clementine una misura di sgravio contributivo e previdenziale per il semestre gennaio/giugno 2021, sulla falsariga del provvedimento adottato con il DL “Rilancio”;
· attivare, con uno stanziamento di € 20 milioni e sulla falsariga di quanto previsto dal DM 10 agosto per gli agrumeti siciliani colpiti dal virus Tristeza e dal mal secco, una misura dedicata al comparto delle clementine per incentivare con un tasso di finanziamento dell’80% (come previsto per il reimpianto degli agrumeti) specifici investimenti finalizzati al miglioramento della qualità del prodotto e delle condizioni di commercializzazione;
· attivare, sussistendone le condizioni ed in presenza di un’adeguata copertura finanziaria, gli interventi straordinari del Fondo di Solidarietà Nazionale di cui al D. lgs 102/2004 come da delibera della Regione Calabria.
L’accesso alla misura potrà essere consentito non soltanto alle Organizzazioni di Produttori ma anche ai produttori singoli od anche facenti parte di forme societarie come cooperative, non riconosciute come OP. Gli interventi finanziabili andranno selezionati tenendo conto in particolare dei seguenti aspetti:
- rinnovo varietale, per favorire l’introduzione di varietà in grado di garantire un prolungamento del calendario di commercializzazione;
- investimenti sulla produzione per favorire la diffusione dell’irrigazione ad alta efficienza, ampliare le superfici irrigue e limitare i consumi dell’acqua ad uso irriguo, anche al fine di ridurre l’esposizione delle coltivazioni agli andamenti climatici siccitosi sempre più frequenti e che, come dimostra la campagna corrente sono una delle concause che determinano l’elevata presenza di frutti con calibro piccolo o medio;
- sostegno alla promozione, con particolare riguardo alle iniziative promozionali collettive, che coinvolgano un maggiore numero di operatori e di quelle finalizzate a favorire la conoscenza della “Clementina di Calabria IGP”;
- attivare, sussistendone le condizioni ed in presenza di un’adeguata copertura finanziaria, gli interventi straordinari del Fondo di Solidarietà Nazionale di cui al D. lgs. 102/2004.
Tra l’altro gli interventi proposti non necessariamente devono essere alternativi tra loro ma possono essere anche complementari e dovranno fare riferimento alle regole stabilite per il regime degli Aiuti di Stato.