Il caffè potrebbe diventare tra qualche anno un malinconico ricordo. I cambiamenti climatici stanno mutando faccia al pianeta e tra le colture in difficoltà ad adattarsi ad un aumento delle c’è anche il caffè. Lo rivela il rapporto “A Brewing Storm: The climate change risks to coffee” del Climate Institute di Sydney.
La ricerca è stata commissionata da Fairtrade Australia e Nuova Zelanda. Fairtrade è un organizzazione che attraverso il suo marchio di certificazione internazionale, si impegna per assicurare ai lavoratori dei Paesi in via di Sviluppo, un salario ponderato al prodotto e alla loro fatica, garantendo loro condizioni di lavoro e di vita dignitose.
Con “A Brewing Storm” gli esperti che hanno portato avanti lo studio avvertono che se non si agirà contro il surriscaldamento globale basteranno pochi decenni per vedere dimezzate le coltivazioni di caffè e anche la qualità del prodotto ne risentirà. Senza una forte azione per il clima, le aree idonee alla coltivazione del caffè potrebbero dimezzarsi in pochi decenni, spingendo la produzione in una curva ascendente, al di fuori dell’equatore e in conflitto con altri usi del suolo. Entro il 2080 il caffè selvatico, un’importante risorsa genetica per gli agricoltori, potrebbe non esserci più.
Gli effetti dei cambiamenti climatici però si fanno già sentire da qualche tempo in Paesi come Messico, Guatemala e Nicaragua. Qui è aumentata l’incidenza di malattie e parassiti, mettendo in difficoltà i produttori di caffè, per lo più piccole aziende e compromettendo gusto e aroma del prodotto, nonché determinandone un aumento del prezzo. Attualmente all’interno dei 25 milioni di produttori di caffè, l’80-90% sono piccoli produttori. Sono proprio loro che subiranno le peggiori conseguenze da una rivoluzione di questo genere.
Se le cose non cambieranno, soprattutto Paesi come il Brasile, il Vietnam, la Colombia, l’Etiopia e l’Indonesia, tra i principali in via di Sviluppo nei quali si concentra la produzione di caffè, dovranno superare le stesse difficoltà che altri Paesi stanno già sperimentando. Un grave problema se si pensa che l’industria del caffè vale attualmente 19 miliardi di dollari. Sono 2,25 miliardi le tazzine che vengono consumate nel mondo ogni giorno.
La produzione di caffè è più che triplicata dal 1960 e ogni anno continua a crescere di un 5%.