Un convegno che vedrà l'intervento di esperti, ricercatori e allevatori per parlare dell'attuale presenza del lupo sulle montagne italiane, delle sempre più evidenti problematiche legate alla scorretta gestione dei cani (ibridazioni), ma anche delle buone pratiche che permettono di ridurre l’impatto negativo di questo animale sulle attività agricole e zootecniche.
Saranno questi i temi della seconda edizione della Giornata di studio nazionale “La convivenza con il lupo”, che il Club alpino italiano (attraverso il Gruppo Grandi Carnivori) ha programmato per sabato 25 marzo a Bologna, presso il Centro Sociale A. Montanari (via Del Saliceto 3/21, inizio lavori ore 9). Parteciperanno oltre 100 Soci provenienti da 50 Sezioni di 11 regioni italiane.
Il Consiglio centrale del Sodalizio ha recentemente approvato un documento, illustrato dal Vicepresidente generale Erminio Quartiani e proposto da Gruppo grandi carnivori, Comitato scientifico centrale e Commissione centrale tutela ambiente montano, che “valuta con favore il ritorno dei grandi carnivori sulle montagne italiane e, considerando possibile la loro convivenza con l’uomo, auspica il loro stabile insediamento e la ricostituzione di popolazioni vitali e socialmente accettate, nel rispetto delle attività agro – silvo – pastorali tradizionali”.
Secondo il Presidente generale del CAI Vincenzo Torti, per raggiungere questi obiettivi “sono fondamentalil' educazione, l'informazione e la conoscenza, sia scientifica sia pratica, dell'evoluzione della presenza di questo grande carnivoro nelle montagne italiane. E' necessario evitare luoghi comunie rendere possibile la convivenza con il lupo promuovendo attivamente la prevenzione, soprattutto in ambito agro pastorale, da sostenere con risorse provenienti dagli Enti pubblici e dai Parchi. Infine occorreaffidarsi con maggiore disponibilità agli esperti che pianificano la presenza del lupo nei diversi aerali ecoordinarsi con i volontari che si prestano allo studio e alla ricerca sul campo”.
Il Gruppo Grandi Carnivori organizza la giornata nazionale di Bologna dopo la positiva prima edizione dello scorso anno a Bergamo e i tanti appuntamenti locali che si sono tenuti fino ad ora grazie alla collaborazione delle Sezioni. Ampio spazio avranno le migliori attività di prevenzione, che possono essere diffuse come buone pratiche. “Vogliamo contribuire al raggiungimento di una coesistenza pacifica tra uomo e grandi predatori, basata sul rispetto e sull'equilibrio, non ideologica né urlata, ma aperta al confronto costruttivo soprattutto con chi subisce i danni dovuti alla presenza di questi animali nel territorio montano”, afferma il coordinatore del Gruppo Davide Berton.
L’organizzazione è curata da Milena Merlo Pich (referente del GGC per gli Appennini), con la collaborazione del CAI Emilia Romagna, della Sezione di Bologna “Mario Fantin”, del Comitato Scientifico e dalla Commissione TAM regionali. Per i titolati ONC e TAM del Sodalizio la giornata sarà ritenuta valida anche come aggiornamento.