La legge di bilancio approvata dal Parlamento ha portato una buona notizia al comparto italiano della birra; la riduzione, per tutto il 2022, di 5 centesimi sull’aliquota delle accise, uno sconto del 50% per i birrifici con produzione annua inferiore a 10.000 ettolitri, del 30% per i birrifici con produzione annua compresa tra i 10.000 e i 30.000 ettolitri e del 20% per quelli con produzione annua superiore ai 30.000 ettolitri e fino ai 60.000.
La finalità è quella di mettere il settore nella condizione di recuperare le perdite subìte nel periodo pandemico (-1,4 miliardi di Euro di valore condiviso nel 2020), onde innescare un nuovo percorso di crescita per tutte le aziende del settore e dare impulso ad uno sviluppo rilevante della filiera italiana della birra, anche dal punto di vista agricolo.
“La legge di bilancio recentemente approvata segna una svolta per il comparto italiano della birra", le parole di Alfredo Pratolongo, presidente di AssoBirra. "Ad oggi, la birra rimane l’unica bevanda da pasto tassata in Italia. La riduzione sul 2022 è importante, ma il comparto merita di più. Il nostro obiettivo è rendere questa riduzione strutturale e non più annuale. Alle imprese, siano grandi, medie o piccole, serve certezza e non misure a tempo che scoraggiano piani di lungo periodo”.
Le accise sulla birra costituiscono argomento dibattuto ormai da tempo. Dopo un aumento del 30% nel triennio 2013-2015, avevano goduto di una riduzione di 2 centesimi nel 2017 e di 1 centesimo unitamente ad uno sconto del 40% per i birrifici artigianali fino a 10.000 ettolitri nel 2019. Piccole riduzioni ma che però erano riuscite a dare un segnale di speranza al comparto, che dal canto suo ha risposto con investimenti in impianti produttivi e nuovi prodotti.
La cosiddetta “Primavera della Birra” ha subìto poi una battuta di arresto con la pandemia.