La presentazione dell’Annual Report AssoBirra è stata occasione di bilanci ma anche motivo per raccontare gli impegni futuri per uno dei settori alimentari più importanti in Italia che nel 2019, prima della pandemia, costituiva un valore di 9,5 miliardi di euro e dava lavoro a 108 mila famiglie, contribuendo alle casse dello Stato per 4,5 miliardi di euro l’anno.
Secondo AssoBirra, il 2021 in Italia può essere visto come un bicchiere mezzo pieno che racchiude fatti, opinioni e numeri di un comparto che può crescere nonostante la complessità e l’incertezza. Anche nel 2022 il mercato sembra in ripresa sul fronte dei volumi. La realtà effettiva, però, è un po’ più complessa. L’attuale tempesta dei costi non sembra essere episodica e può generare effetti inflattivi, perdite di competitività, compromettere la ripresa e fermare gli investimenti da parte dei birrifici, nella distribuzione e nei canali di vendita, cioè lungo tutta la filiera brassicola.
In ambito agricolo, da tempo il comparto birrario sta investendo per aumentare la quota di orzo prodotto in Italia con l’obiettivo di portarla dall’attuale 40% al 60%. Tuttavia, è un percorso che richiede tempo e che rischia di venire rallentato dalla situazione attuale.
Nel 2021, l’associazione di categoria ha continuato a lavorare al fianco delle istituzioni insieme alle altre realtà del comparto, per una revisione al ribasso del peso fiscale che da anni grava sulla birra. L’ultima Legge di Bilancio ha stabilito per il 2022 una riduzione di 5 centesimi unitamente a sconti progressivi di aliquota per i birrifici artigianali con produzione annua fino a 60mila ettolitri. AssoBirra ritiene che, ancora di più in un momento di crisi economica come quello attuale, non solo si debba stabilizzare la misura approvata in Legge di Bilancio, ma sarebbe appropriato proseguire con una ulteriore riduzione strutturale delle aliquote delle accise sulla birra.
Veniamo da una scia positiva; gli italiani hanno coltivato una grande attenzione al benessere e a uno stile di vita bilanciato e questo negli ultimi 20 anni ha permesso alla birra di diventare una bevanda naturale da pasto in Italia, il primo produttore mondiale di vino.