L’agricoltura biologica nel nostro Paese cresce; si è estesa dagli 1,3 milioni di ettari del 2014 agli oltre 2 milioni del 2020 in termini di sau. Il fatturato, tra consumi interni ed esportazioni, è in significativo aumento, ed è passato da 2 a 6 miliardi di euro nell’arco 2008-2020.
Emerge dalla relazione sui “Finanziamenti per la ricerca nell’agricoltura biologica”, approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti con Delibera n. 8/2022/G, nella quale la magistratura contabile ha esaminato la gestione del “Fondo per la ricerca nel settore dell’agricoltura biologica” che finanzia i programmi di ricerca nel ramo, oltreché in quello relativo alla sicurezza e salubrità alimentari.
L’esame della Corte si è concentrato sulla verifica dei risultati conseguiti (modi, tempi, obiettivi ed attuazione dei progetti) tra il 2016 ed il 2021, a fronte di quanto stabilito nel “Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico”, elaborato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, in cui il Fondo stesso è ricompreso.
I giudici contabili hanno evidenziato, sotto il profilo gestionale, la necessità di un’accelerazione nell’attuazione dei progetti e l’adozione, da parte dell’amministrazione, di un efficace sistema di monitoraggio degli stessi per attivare la tempestiva revoca del finanziamento, con recupero di quanto anticipato, nei casi di inerzia non giustificata dei soggetti proponenti.
A fronte di ritardi non autorizzati nella presentazione dei rendiconti, la Corte ha, analogamente, raccomandato l’assunzione di iniziative a sollecito di tale adempimento, anche per evitare ulteriori rallentamenti nella procedura di liquidazione.
La Corte, le raccomandazioni proposte
Si conferma pertanto la necessità di accelerare nell’attuazione dei progetti e nella realizzazione, da parte dell’amministrazione, di un efficace sistema di monitoraggio degli stessi, al fine di potersi tempestivamente attivare, tramite la revoca del finanziamento ed il recupero di quanto anticipato, in caso di inerzia non giustificata da parte dei soggetti proponenti.
Analogamente, a fronte di ritardi non autorizzati nella presentazione della rendicontazione, l’amministrazione potrebbe assumere adeguate iniziative tese a sollecitare tale adempimento; ciò̀ anche al fine di evitare ulteriori rallentamenti nella procedura di liquidazione, già̀ gravata da criticità̀.
Da ultimo, si sottolinea la necessità dell’adozione di misure tese a limitare l’accumulo di residui e la giacenza di rilevanti risorse, destinate alla perenzione, sul capitolo 7742. Ciò̀ alla luce dell’esigenza di garantire un’ordinata transizione, anche sotto il profilo finanziario, al nuovo regime dettato dalla citata l. n. 23/2022 e di assicurare la tempestiva ed efficace gestione dei progetti tuttora in corso.