E' cominciato lo scorso 9 dicembre il tavolo di concertazione per la filiera del legno. E' un settore che produce lo 0,04% del Pil nazionale, coinvolge l'1,5% degli occupati nel nostro Paese e circa 126.000 imprese (dati Programma Quadro settore Foreste, 2008).
L'Italia conserva una posizione di leadership nel mondo in quanto ad abilità di penetrazione dei mercati nel settore dei manufatti, in primis nel settore del mobile. Ma la Spagna sta risalendo velocemente posizioni. Dipendiamo dalle importazioni all'85%, soprattutto compriamo da Austria e Finlandia. Se si riuscisse ad attenuare questa dipendenza dall'estero, a migliorare la gestione ecosostenibile delle nostre foreste, a far partire compiutamente la certificazione del legname sarebbe già un bel passo avanti.
Intervenire sulla qualità del prodotto grezzo, far crescere le dimensioni delle aziende per sconfiggere la parcellizzazione delle offerte sono assolute priorità. Senza contare le possibilità di impiego del legname per le produrre energie da biomasse solide ed un utilizzo multifunzione delle terre silvicolo-forestali. Conseguire una combinazione di questi risultati consentirebbe di arrestare lo spopolamento dei boschi, in funzione anche di una maggiore tutela del territorio contro il dissesto idrogeologico, oltre a permettere alla popolazione direttamente coinvolta di godere di un reddito più solido. Questi i temi sul tavolo della trattativa.