L’Ape sociale è un’indennità, erogata dall’Inps, che intende agevolare il passaggio dal mondo lavorativo al pensionamento per i soggetti svantaggiati o che si trovano in condizioni di disagio.
Si tratta dunque di un anticipo pensionistico, che va formalmente richiesto e che viene corrisposto fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione, di vecchiaia o di altro trattamento pensionistico anticipato. Precisiamo che si tratta di una misura sperimentale, in vigore dal 1° maggio 2017 e soggetta a limite di spesa.
Ape sociale, contorni e rapporti con il mondo del lavoro
L’Ape sociale prevede ed impone la cessazione di qualsiasi attività lavorativa, svolta in Italia o all’estero, ma con le seguenti eccezioni:
- lavoro dipendente o parasubordinato in cui i relativi redditi non superino quelli stabiliti dalla normativa;
- lavoro autonomo nel limite di reddito stabilito dalla normativa.
Il superamento del limite annuo del reddito farà decadere il beneficio all’Ape sociale e l’indennità percepita nel corso dell’anno diviene indebita e soggetta al relativo recupero.
Ape Sociale, chi ne può beneficiare
Beneficiari dell’indennità Ape sociale sono dipendenti pubblici e privati, autonomi e lavoratori iscritti alla Gestione separata, che siano:
- disoccupati che abbiano finito di percepire, da almeno tre mesi, l’indennità di disoccupazione;
- soggetti che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge, l’unito civilmente o un parente di primo grado convivente (genitore, figlio) con handicap grave;
- invalidi civili, con un grado di invalidità pari o superiore al 74%;
- dipendenti, che abbiano svolto per almeno sei anni continuativi una delle attività lavorative gravose previste dalla normativa.
Ape Sociale, i soggetti esclusi
Per contro, l’erogazione dell’APE sociale è esclusa nei seguenti casi:
- mancata cessazione dell’attività lavorativa con un reddito superiore a quello stabilito dalla normativa;
- titolarità di un trattamento pensionistico diretto;
- soggetti beneficiari di trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria;
- soggetti titolari di assegno di disoccupazione;
- soggetti che beneficiano di indennizzo per cessazione di attività commerciale;
- raggiungimento dei requisiti per il pensionamento anticipato.
Ape Sociale, i requisiti necessari
Per poter richiedere l’Ape occorre essere in possesso al momento della domanda di alcuni requisiti molto specifici;
- avere almeno 63 anni di età;
- disporre di almeno 30 anni di anzianità contributiva per chi è disoccupato, invalido o con parenti di primo grado con disabilità grave;
- disporre di almeno 36 anni di anzianità per chi ha svolto attività gravose, previste dalla normativa;
- non essere titolari di alcuna pensione diretta.
Per le donne con figli è prevista una riduzione del requisito contributivo minimo nella misura di 12 mesi per ciascun figlio, per un massimo di 24 mesi.
Casi di incompatibilità
L’ape sociale risulta essere incompatibile:
- con i trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria;
- con l’assegno di disoccupazione (ASDI);
- con l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.
Decorrenza ed entità del pagamento
Il pagamento dell’Ape sociale decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accesso al beneficio laddove a tale data sussistano tutti i requisiti e le condizioni previste dalla legge, previa cessazione dell’attività lavorativa. Viene pagata ogni anno in 12 mensilità, fino all'età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento di un trattamento pensionistico diretto anticipato o conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia.
L’importo totale dell’Ape è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro). Nel caso di contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo presso più gestioni, tra quelle interessate dall’Ape Sociale, il calcolo della rata mensile di pensione è effettuato pro-quota per ciascuna gestione, in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni di riferimento. Il beneficio termina in caso di decesso del titolare e non è reversibile ai superstiti.
Al fine di valutare se le risorse finanziarie stanziate risultino sufficienti a copertura del beneficio rispetto al numero degli aventi diritto, si procede al monitoraggio. Il monitoraggio viene effettuato sulla base della maggiore prossimità al requisito anagrafico di vecchiaia e, a parità di requisito, sulla base della data di presentazione della domanda di riconoscimento delle condizioni.
Ai beneficiari non spettano gli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF).
Domanda per l'anticipo pensionistico
L’ Ape sociale si configura, pertanto, come un’indennità che accompagna il lavoratore fino all’erogazione della pensione e permette dunque di lasciare il lavoro in anticipo.
Per ogni dubbio o perplessità e per inoltrare la richiesta di Ape Sociale è possibile recarsi presso uno degli sportelli del patronato Enac.
Come inoltrare la richiesta
Chi rientra nelle categorie aventi diritto, deve in primo luogo richiedere all’Inps il certificato del diritto alla pensione anticipata agevolata. Per ottenere la certificazione e presentare l’istanza, sono state previste tre finestre temporali:
- dal 1°gennaio al 31 marzo (esito entro il 30 giugno);
- dal 1° aprile al 15 luglio (esito entro il 15 ottobre);
- dal 16 luglio al 30 novembre (esito entro il 31 dicembre).
La prima è ordinaria: rispettandola si ha la certezza di accoglimento della domanda, se si hanno tutti i requisiti. La seconda costituisce un’ulteriore chance, mentre nell’ultima si rientra solo in caso di risorse residue. Per questo motivo è importante fare attenzione alle scadenze.