Avvenimento molto importante e atteso in tema sostenibilità: il raggiungimento delle soglie necessarie per far entrare in vigore gli accordi raggiunti nel dicembre scorso nella Conferenza sul clima Cop21 di Parigi. È solo un inizio ma gli effettivi progressi nel difficile impegno globale per mitigare il cambiamento di clima troveranno già una prima verifica nella prossima Cop22 che si terrà dal 7 novembre novembre a Marrakech.
Il tema della ratifica di Parigi è stato affrontato anche a Roma, perché il governo ha finalmente presentato un disegno di legge di ratifica. La sua approvazione dovrebbe offrire al Parlamento lo spunto per un importante dibattito sul mantenimento degli impegni assunti in sede internazionale nel quadro dell’Agenda 2030 dell’Onu. Si veda a questo proposito il Rapporto L’Italia e gli obiettivi di sviluppo sostenibile presentato dall’Alleanza il 28 settembre alla Camera.
Ci troviamo in un periodo piuttosto denso di appuntamenti, perché siamo nel delicato momento che intercorre tra la presentazione del Documento di economia e finanza e la presentazione della Legge di bilancio, che spiega con quali interventi si intende operare per modificare gli andamenti. C’è però un netto legame tra i due temi, perché il percorso italiano verso l’Agenda 2030 non è “altra cosa” rispetto al programma di politica economica, ma ne costituisce invece una integrazione: un primo colpo alla barra del timone per puntare a un diverso modello di sviluppo basato sulla crescita sostenibile, nella convinzione che solo così possiamo reagire alla cosiddetta “stagnazione secolare” e assicurare un maggiore benessere ai nostri concittadini.