Un ponte verde tra due laghi. Questa descrizione inquadra alla perfezione la Valle Intelvi, territorio a un passo da Como e a circa 70 chilometri da Milano, che si sviluppa in buona parte tra il lago di Como e quello di Lugano, racchiudendo nel suo perimetro una varietà di scenari ancora poco conosciuti ai più, ma che offrono un’inattesa occasione di scoperta capace di regalare sorprese ad amanti del relax, gastronauti, appassionati d’arte e di cultura. Una menzione speciale spetta agli sportivi: runner, trekker, sciatori (non solo sulla neve, ma anche sull’acqua), amanti della speleologia, climber, golfisti e ciclisti, di tutti i livelli e tipologie di bicicletta. Solo per citare alcune categorie.
La sua anima green è espressione di un territorio in cui il patrimonio naturalistico è stato tutelato con lungimiranza e percorrendo il tratto di strada tra Argegno, piccolo gioiello affacciato su un bellissimo tratto del Lario, e Claino con Osteno, comune di dimensioni ancora più piccole, dolcemente abbarbicato sulle pendici che digradano verso la sponda italiana orientale del Ceresio, si ha letteralmente l’impressione di fare un sorprendente viaggio nel verde. Parte dai toni ceruleo-smeraldini dell’acqua del lago e varia man mano che si sale, tornante dopo tornate, facendosi strada tra boschi rigogliosi, prati, campi e giardini.
La stessa sensazione, oltrepassata la sella di San Fedele, località principale della valle, si ripresenta lungo la discesa verso l’altro bacino lacustre, in un caleidoscopio di verdi sfumature creato dalla natura. L’arrivo verso l’approdo sul Ceresio è un incanto che scorre davanti agli occhi come un nastro e in certi punti, avvicinandosi a Claino con Osteno, sembra quasi che il campanile della chiesa in pietra costruita tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII spunti direttamente dallo smeraldo del lago di Lugano o da una perfetta corona di alberi.
Gli scorci che si riescono a cogliere catturano l’attenzione e portano a chiedersi come sia possibile che un territorio tanto bello sia ancora così poco esplorato. Tra fine ‘800 e inizi ‘900, lo avevano saggiamente individuato molte famiglie meneghine che con grande intelligenza e senso estetico lo elessero a residenza estiva, lasciando in eredità dimore dall’affascinante sapore d’antan. La magnificenza dei due laghi era ai loro piedi e più in alto si saliva, maggiore diventava la lontananza dalla calura estiva. Edifici come Villa Turconi, a Lanzo, costruita in stile neomedioevale tra il 1923 e il 1928, sono diventati spazi museali e visitabili.
Racchiudere in poche righe l’eredità storica e culturale di questo territorio è pressoché impossibile, ma vale la pena ricordare che i famosi Maestri comacini, che in tutta Europa, già dal XII secolo, si distinsero per il loro stile e la loro abilità, provenivano proprio dalla Valle Intelvi. L’eco della particolarità del loro lavoro è fortunatamente passato indenne tra i secoli e ancora oggi si possono ammirare in differenti località.
BELLEZZA IN BICICLETTA
Scoprire la bellezza della Valle Intelvi in bicicletta è uno dei modi più piacevoli per vivere il territorio. Anche perché ogni ciclista può trovare con facilità la propria dimensione, complice un fattore importantissimo: la ridotta presenza di auto sui tratti di viabilità mista e la percorribilità in bici di numerosi tratti sterrati in cui le macchine non possono passare. Gli scalatori troveranno non poche occasioni di soddisfazione partendo, appunto, da Argegno con meta intermedia o finale Claino con Osteno. O facendo, al contrario, il tragitto dal Ceresio verso il Lario.
Chi invece vuole fare un piccolo giro, magari in famiglia, ha a disposizione interessanti percorsi brevi e segnalati come l’anello di Ponna che consentono di coprire piccole distanze senza affrontare dislivelli impegnativi.
Le cime delle Prealpi che si sviluppano sul territorio – Monte Generoso e Sighignola sono solo due dei nomi più conosciuti – offrono numerose possibilità agli appassionati delle ruote fat, quelle della mountain bike e del downhill, con percorsi disegnati per godersi lo spettacolare panorama. Per i duri sono perfetti i circa 40 km dell’anello di Orimento: si parte da San Fedele, ci si inerpica su differenti mulattiere passando per i rifugi Prabello e Giuseppe Bruno, per fare ritorno a San Fedele, seguendo un tratto del sentiero Belloni.
In forte ascesa le possibilità legate all’e-bike con il fiorire di punti di noleggio, percorsi, servizi e materiale ad hoc. Non c’è che dire, a ognuno la propria bicicletta. E per chi vuole lasciare a casa l’auto cosa c’è di più bello di raggiungere i piedi della valle in battello. I pedali, la funivia da Argegno a Pigra (che porta anche le bici) o un comodo autobus faranno il resto!