Ieri si è aperta la Settimana verde 2015, la più grande conferenza europea dedicata alla politica in materia di ambiente, che esaminerà le cause della perdita di biodiversità.
Le relazioni pubblicate oggi dalla Commissione europea rivelano che nell'UE quasi il 15% degli uccelli è a rischio di estinzione così come lo è il 7,5% di tutte le specie ittiche marine delle sue acque.
Pubblicate dopo la recente relazione sullo stato della natura nell'Unione europea, queste ultime liste rosse (finanziate dalla Commissione europea) dipingono uno scenario altrettanto contrastato della vita selvatica nell'Unione e sottolineano l'urgente necessità di agire. Esse dimostrano anche che gli sforzi per migliorare gli ecosistemi vulnerabili possono risultare estremamente efficaci.
Malgrado alcuni successi nell'ambito della conservazione, molte specie ittiche sono in declino a causa di uno sfruttamento eccessivo, di cambiamenti nell'utilizzo del territorio, dell'inquinamento, dello sviluppo delle infrastrutture e dei cambiamenti climatici. Mentre il merluzzo bianco e il tonno rosso mostrano segni di ripresa, la gestione dell'ambiente marino è stata meno efficace per altre specie commerciali. Gli squali e le razze sono le specie più a rischio: il 40,4% rischia l'estinzione e il 39,7% è in calo demografico. Lo squadro (Squatina squatina) è a grave rischio di estinzione: una volta era presente ovunque nelle acque europee, oggi si trova solo intorno alle isole Canarie.
Per quanto riguarda gli uccelli, il 13% delle 533 specie esaminate (ossia 67) sono in pericolo, tra cui 10 a grave rischio di estinzione (il più alto livello di vulnerabilità). Tra queste anche specie emblematiche come la pavoncella gregaria, lo zigolo dal collare e il chiurlottello. Interventi di conservazione mirati promossi da iniziative a livello unionale hanno però conseguito risultati positivi: 20 specie precedentemente a rischio sono attualmente classificate come a rischio minimo, come il pellicano riccio, l'occhione comune, il nibbio bruno e il falco grillaio.
Che cosa sta facendo l'UE per proteggere la biodiversità? La strategia per la biodiversità dell'Unione europea prevede una serie di interventi per arrestare e invertire, entro il 2020, la perdita di biodiversità e di servizi ecosistemici. La Commissione è attualmente impegnata in una valutazione intermedia della strategia, che si propone di individuare eventuali settori che possono essere migliorati.
Bruxelles sta anche effettuando un controllo dell'adeguatezza della legislazione incentrata sulla protezione della natura. La Settimana verde sarà scandita da sessioni specifiche all'interno delle quali questi e altri temi saranno esaminati e discussi. In parallelo, fino al 24 luglio resterà aperta una consultazione online relativa alla legislazione ambientale (direttive Uccelli e Habitat).
Nella foto di Eligio Mariano Testa, Unaat Sardegna; Cavaliere d’Italia.