Nei campi dell’Alto Adige il raccolto della verdura e dei piccoli frutti è quasi terminato. Nel complesso il bilancio dell’anno in corso risulta positivo. Con 173 tonnellate di fragole raccolte, è aumentata del 33 per cento la quantità di frutta, mentre i lamponi e soprattutto le ciliegie hanno gravemente sofferto delle gelate primaverili. A ciò si sono aggiunti anche i danni causati dal moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii), che hanno portato a un risultato finale di sole 15 tonnellate di lamponi (-44% rispetto al 2015) e di 33 tonnellate di ciliegie (-72%) fornite. I prezzi sono stati significativamente maggiori rispetto a quelli dell’anno scorso.
Con circa 400 tonnellate, il raccolto delle fragole in Val Venosta è stato inferiore del 20% rispetto all’anno precedente. Già da giugno il mercato si è mostrato molto ricettivo, non ci sono state sovrapposizioni con gli altri grandi produttori. La VI.P commercializza la gran parte delle sue fragole localmente in Val Martello, in Val Venosta e nel resto dell’Alto Adige. Mentre l’estate 2015 era stata molto calda e aveva contribuito a una maturazione troppo rapida dei frutti, quest’anno le temperature sono state più miti e quindi più vantaggiose. Per quanto riguarda l’aroma e le dimensioni dei frutti, la qualità del raccolto è stata buona, solo le giornate di pioggia hanno provocato ammaccature e una ridotta conservabilità.
Due fattori hanno influenzato in maniera particolarmente negativa il raccolto 2016: le gelate primaverili e la massiccia presenza della Drosophila. Già dopo la fioritura si era pronosticato un dimezzamento della quantità prodotta rispetto all’anno scorso; alla fine, delle previste 180 tonnellate ne sono state raccolte solo 160, alle quali, appunto, il moscerino dei piccoli frutti ha provocato ulteriori danni.
Anche il raccolto della verdura in Alto Adige è prossimo alla conclusione. In Val Venosta il cavolfiore rappresenta nuovamente oltre il 95 percento della produzione di verdura. La quantità raccolta è aumentata del 25% fino a raggiungere le 2.900 tonnellate, la quantità maggiore registrata da sei anni. In tal modo la VI.P non ha avuto difficoltà nell’approvvigionamento. Anche quest’anno il cavolfiore della Val Venosta è stato distribuito esclusivamente sul mercato italiano. Nonostante la grande concorrenza esercitata dagli altri coltivatori europei, i produttori di verdure altoatesini sono stati comunque in grado di ottenere un ottimo risultato grazie all’elevato livello qualitativo e all’intensa attività sul mercato.
Dal punto di vista della quantità, quest’anno è risultato ridotto rispetto all’anno scorso anche il raccolto delle patate. Nonostante l’identica superficie di produzione, la quantità è infatti scesa da circa 6.000 a 5.330 tonnellate. La causa è da ricondurre alle condizioni climatiche. Nelle importanti fasi della crescita, infatti, il tempo è stato piovoso e freddo, facendo sì che le patate risultassero sensibilmente più piccole. La pioggia estiva ha avuto effetti negativi anche sulla conservazione in magazzino, anche se il bel tempo durante il raccolto ha rimesso le cose in pari.