Le città, se vogliono sopravvivere, si devono dotare di infrastrutture capaci di resistere ad alluvioni e tempeste violente, fenomeni sempre più frequenti e intensi nei prossimi anni. La causa è l’aumento delle temperature globali, sostiene un recente studio condotto dalla University of New South Wales sugli effetti dei cambiamenti climatici relativamente alle aree urbane.
Gli autori della ricerca, Conrad Wasko e Ashish Sharma, hanno esaminato i dati di 1.300 pluviometri e 1.700 stazioni meteo dispiegate sull’intero territorio australiano per fare luce sulle conseguenze dell’aumento delle temperature sulle precipitazioni. Lo studio, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, ha evidenziato una tendenza allarmante: l’aggravarsi del riscaldamento globale sta riducendo la durata delle precipitazioni e l’area interessata dai fenomeni piovosi.
Le tempeste durano meno e colpiscono aree circoscritte, ma sono più intense e violente a causa dell’alto tasso di umidità. Le cosiddette “bombe d’acqua” brevi e abbondanti sono molto più distruttive. Le città non sono preparate a gestire eventi meteo estremi così frequenti. Dagli studi condotti risulta che, abbracciando l’Australia quasi tutte le zone climatiche del mondo, dalle tropicali alle temperate, detti fenomeni si verificano in ogni altra parte del mondo, a eccezione dell’Artico e dell’Antartico.
A sostegno della sua teoria lo scienziato cita le alluvioni avvenute di recente in città molto distanti tra loro: da Mumbai a Roma; da Bangkok alle metropoli canadesi. Lo studioso avverte che i sistemi urbani per la raccolta e la gestione delle acque piovane sono inadeguati perché si basano su modelli meteorologici ormai superati.
A causa dei cambiamenti climatici nei prossimi anni le inondazioni diventeranno sempre più distruttive nelle principali metropoli del mondo. Mentre nelle aree rurali il terreno agisce da ammortizzatore, drenando le acque piovane, nelle aree urbane l’alto tasso di cementificazione e la vegetazione ridotta amplificano l’effetto delle alluvioni.
Nei luoghi più surriscaldati del Pianeta la frequenza delle alluvioni potrebbe aumentare fino al 60%. Se le temperature dovessero continuare ad aumentare gli eventi meteo estremi sarebbero ancora più frequenti, violenti e intensi.