La siccità nella pianura padana rimane preoccupante. I livelli rimangono ben al di sotto del minimo per poter allontanare lo spettro del danno ambientale nel Delta, e di quello colturale nel resto del distretto. E si prevedono piogge assenti e temperature ancora in rialzo nei prossimi giorni. Non autorizza ad essere positivi il quadro della situazione.
Pur rilevando la ripresa delle quote dei grandi laghi alpini, restano le incognite legate all'avanzata del cuneo salino nell'area del Delta del Po.
Ma rimane viva anche la potenziale minaccia, non ancora scongiurata, della possibile intrusione delle acque salmastre. Non solo pericolo di danno irreversibile all'habitat e alla biodiversità in quelle zone o causa di improduttività colturale, ma anche minaccia costante al comparto idropotabile, vista la presenza operativa, a pochi chilometri, dell'impianto che serve tutt'ora oltre 750 mila persone nelle due province di Ferrara e Rovigo.
In queste condizioni climatiche, sempre più frequenti negli ultimi dieci anni e difficilmente contrastabili negli effetti spesso prolungati si impone un'improcrastinabile accelerazione e maggiore e più concreta attenzione da parte delle istituzioni chiamate a dare possibilità di intervento grazie al legislatore agli enti sovraordinati sul tema della disponibilità, raccolta e utilizzo della risorsa.