Sono sempre di più gli italiani che decidono di non mangiare carne. Secondo il rapporto Eurispes 2015 i connazionali che hanno scelto di escludere le proteine animali dalla propria alimentazione nel 2014 sono il 7,1% della popolazione (circa l'1% in più rispetto all'anno precedente): 4,2 milioni di persone nel 2014, mentre nel 2013 erano stimati a 3 milioni e 720mila, con una crescita complessiva del +15%; un trend da record.
Detto trend è confermato anche da una recente indagine di GfK Eurisk: dal 2006 a oggi sono due milioni i connazionali che hanno ripudiato la carne, con il 18,1% che la consuma meno di una volta a settimana, mentre aumentano quelli che si ispirano a modelli vegetariani e vegani.
Più in profondità, il modello vegetariano e vegano raccoglie consensi dal 3% degli intervistati, identificando un'Italia vegan-friendly fatta di 1,15 mln di persone tra i 18 e 64 anni. Sono 4 su 5 gli italiani che conoscono alimenti a base di soia, e sfiorano il 40% quelli che li consumano abitualmente o ne hanno fatto uso almeno una volta negli ultimi 6 mesi.
Le motivazioni sono sempre di carattere umanitario, cioè c’è la volontà di evitare sofferenze ai poveri animali. Ma c’è un risvolto legato alla salute, con la corrente di pensiero, sempre più affollata, che evidenzia come la carne, soprattutto quella rossa, abbia effetti poco positivi sulla salute. E non possiamo escludere un ruolo attivo esercitato anche dalla crisi, che ha reso più a buon mercato le proteine di origine vegetale.