Partita negli ultimi giorni la stagione del Radicchio Rosso di Treviso Igp, che arriva nei banchi puntuale grazie alle fredde mattinate di ottobre. I cespi, raccolti a partire dal primo di novembre come da disciplinare, hanno avuto il consueto periodo di imbianchimento, una quindicina di giorni circa, per raggiungere la giusta maturazione.
La stagione che si paventa davanti non sarà come tutte le altre. Se la dovrà vedere con un sistema economico scandito dal coronavirus, dal quale il comparto ortofrutticolo è uscito sostanzialmente indenne, scoprendo canali distributivi che hanno avvicinato sempre di più produttori e consumatori. Una filiera che, se da una parte perde il canale Horeca, dall’altra guadagna in g.d.o. e canali di retail permettendo così di incontrare un consumatore attento all’alimentazione.
Genuinità e freschezza rimarranno le caratteristiche ricercate dai consumatori, pertanto quella del Radicchio di Treviso Igp si prospetta come una buona annata, in grado di rincorrere la tendenza positiva affermata dalle cicorie Igp negli ultimi anni.
Il Consorzio di Tutela fa affidamento sugli 8 milioni di consumatori affezionati che ogni anno scelgono la preziosa produzione.
L’invito rivolto al consumatore rimane pertanto quello di cercare il bollino Igp che diventa sinonimo di qualità, dalla piantumazione al confezionamento, e certifica un prodotto eccellente sia nel gusto che nella forma.