Prenderà il via il prossimo 28 luglio la nuova edizione del Festival della Dieta Mediterranea: incontri, dibattiti, showcooking, fino al 3 settembre animeranno il Comune di Pollica (Sa) ed in particolare il borgo marinaio di Pioppi, con il Museo Vivente della Dieta Mediterranea.
Il Festival – organizzato da Legambiente e dal Comune di Pollica con il patrocinio della Regione Campania e del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e il supporto di Alma Seges – per quaranta giorni metterà al centro dell’attenzione non a caso il Cilento e la città Pollica, una delle sette comunità emblematiche della Dieta Mediterranea individuate in sede di dichiarazione Unesco, dove ha soggiornato, vissuto e studiato Ancel Keys, l’epidemiologo statunitense scopritore del nesso diretto tra regime alimentare (connesso allo stile di vita) e patologie cardiovascolari. Un evento che intende celebrare e diffondere i sani principi della Dieta Mediterranea, dalla corretta alimentazione all’attività fisica allo stile di vita sostenibile.
Nel territorio di Pollica si stima che si concentri buona parte della flora regionale e, in particolare, nell’area del Parco Nazionale del Cilento il patrimonio floristico è costituito da circa 1800 specie diverse di piante autoctone spontanea. Tra queste almeno il 10% rivestono una notevole importanza fitogeografica essendo Endemiche e/o rare. A contribuire al suo mantenimento ci pensano le api, fondamentali per il mantenimento della biodiversità e di conseguenza della stessa ricchezza alimentare del Paese.
Proprio per questo il festival sarà inaugurato venerdì 28 luglio, alle ore 18.30, al Palazzo Vinciprova di Pioppi (Pollica) con l’incontro “La biodiversità in tavola. Api, mieli e Dieta Mediterranea”. All’evento prenderà parte Mielizia e il Consorzio nazionale apicoltori (Conapi) che con Legambiente ha avviato una collaborazione con l’obiettivo di dare senso e valore a un’agricoltura senza chimica di sintesi, ecologica, di qualità e legata ai territori. Il mondo dell’apicoltura, intimamente legato alla tutela dell’ambiente e della salute, nonché fedele indicatore dei mutamenti climatici, rappresenta un nodo strategico nell’affrontare i temi dell’agricoltura e nel definire la diffusione di pratiche agroecologiche che rispettino i criteri ambientali minimi, a cominciare dalla biodiversità e dalla fertilità del suolo, elementi fondamentali per garantire la qualità e la sicurezza alimentare.