Occorre un maggior coordinamento dei Paesi dell’Europa Meridionale onde affrontare al meglio i rischi per il settore agroalimentare derivanti dalla crisi del quadrante ucraino, analizzare gli effetti che si stanno ripercuotendo sui sistemi agroalimentari, investigare le misure nazionali ed europee da attuare per sostenere il reddito agricolo e contrastare i fenomeni speculativi, e la crisi alimentare mondiale.
Sono i temi, gli argomenti al centro della riunione dei Ministri dell’Europa Meridionale (Italia, Spagna, Portogallo e Grecia) promossa dal Ministro Patuanelli e a cui ha preso parte anche la FAO, svoltasi in video conferenza. I primi interventi sono stati quelli dell’economista capo della FAO, Maximo Torero, con l’esame delle conseguenze della crisi ucraina sul comparto agricolo, del Vice Direttore del dipartimento delle emergenze, Daniele Donati, sul piano d’azione FAO per l’Ucraina e del Presidente del Comitato per la Sicurezza Alimentare Gabriel Ferrero. Dopo Patuanelli hanno preso la parola i ministri dell’Agricoltura del Portogallo (Maria do Céu Antunes), della Spagna (Luis Planas) e della Grecia (Georgios Georgantas). Ha chiuso i lavori l’ex ministro, attuale Vicedirettore generale della FAO, Maurizio Martina.
Il Ministro Patuanelli si è soffermato sulla necessità di confrontare le rispettive esperienze nazionali in termini di approvvigionamento di inputs e prodotti agricoli, dell’andamento dei prezzi e delle best practices di contrasto alla speculazione e ha evidenziato come a livello europeo sia di primaria importanza raggiungere l’autosufficienza alimentare senza rincorrere impossibili autarchie alimentari nazionali.
Il numero uno di Via XX Settembre ha poi invitato i ministri a coordinare a livello istituzionale gli interventi di solidarietà, per renderli più efficaci, dal momento che se si ragiona come Unione Europea e non come singolo Stato si è più forti e in grado di incidere maggiormente in tutte le dinamiche dell’accesso al cibo non soltanto per l’Europa ma anche per i Paesi vulnerabili dal punto di vista alimentare.
Patuanelli ha inoltre sottolineato come sia necessario un maggior intervento comune dell’Unione Europea a favore degli agricoltori. Le incertezze geopolitiche, la volatilità dei mercati energetici internazionali, l’aumento dei prezzi e le difficoltà del commercio globale non possono essere affrontati efficacemente a livello di singolo Paese ma necessitano di una risposta comune dell’Europa.
Lo sforzo che i Paesi europei devono fare, ha infine esortato, è quello di valutare la coerenza delle politiche che vengono messe in campo, analizzando preventivamente il loro impatto: la grande sfida del futuro è riuscire a produrre più cibo per una popolazione crescente facendolo con un minor impatto possibile sull’ambiente e con sistemi produttivi che siano in grado di supportare situazioni di crisi eterogenee come le pandemie, le guerre ed i cambiamenti climatici.