In Italia si fa sempre più ricorso all’affitto in agricoltura, ma «troppo spesso norme, soprattutto di tipo fiscale, hanno l'effetto di disincentivare l'affitto agrario, penalizzando i proprietari, rispetto alla proprietà diretto coltivatrice».
Il grido d’allarme giunge direttamente dalla Federazione nazionale della proprietà fondiaria che poi precisa che, dal Rapporto 2013 dell'Istat, risulta che la Superficie Agricola Utilizzata (Sau) in affitto a livello nazionale ammonta a oltre 5,2 milioni di ettari, pari al 42,1% della Sau totale. Nel 2010 l'affitto rappresentava il 38,2% della Sau totale. La crescita di quattro punti percentuali ci dice che probabilmente nel tempo l’agricoltura è cresciuta sia di livello che come occupazione.
Con lo strumento dell’affitto, sostiene la Proprietà Fondiaria, si rende più mobile il fattore fondiario e si elimina la necessità, per ampliare le aziende, di rilevanti investimenti che sottraggono risorse alla gestione dell'impresa.