Momento molto difficile per l’agricoltura del nord ovest. Lo scorso autunno è stata la peggiore stagione in assoluto per condizioni meteo, particolarmente sfavorevoli per la semina. Dopo una breve accenno di bel tempo ad inizio stagione, le piogge sono state costanti per quasi tutto ottobre e novembre.
I primi terreni ad essere seminati con frumento e orzo hanno mostrato ottimi valori di emergenza e, le successive temperature di inizio inverno hanno permesso uno sviluppo rigoglioso delle giovani plantule nei terreni non soggetto a ristagno idrico.Per contro, le semine effettuate durante le successive brevi finestre di bel tempo non sembrano essere così fitte come le prime.
Oltre alle zone dove si è formato ristagno idrico e i cereali autunno-vernini non sono stati in grado di germinare, anche la densità di emergenza è stata in molti casi compromessa. Paradossalmente anche in numerose aree di collina, in quanto le operazioni colturali sono state condotte con il terreno in condizioni non ottimali.
Diversi agricoltori, vedendosi impossibilitati a seminare i terreni con le normali seminatrici o non potendo svolgere ulteriori passaggi di affinamento, hanno optato per la semina a spaglio del frumento e dell’orzo.In generale, le semine dei cereali a paglia sono state posticipate di circa 15-20 giorni rispetto alla media e le emergenze, ad eccezione delle prime semine, con densità leggermente inferiore al previsto.
La seconda parte di dicembre ha permesso di rimediare parzialmente alla situazione. Infatti, a fine anno, il 20% del frumento non era stato ancora seminato. Le temperatura più elevate rispetto al periodo hanno permesso di seminare ancora qualche appezzamento e consentirne l’emergenza entro la metà di gennaio. Stessa sorte è toccata alla raccolta del mais e della soia. In alcuni casi le varietà più tardive di mais da granella sono rimaste in campo sino ad inizio gennaio, dove il gelo ha permesso una maggiore portanza per la raccolta. Sorte peggiore è toccata a diversi campi di soia, in quanto i baccelli si sono aperti con conseguente crodaura dei granelli e imbrunimento di quelli rimasti sulla pianta.