Individuare e sviluppare un fertilizzante idoneo, che allo stesso tempo sia di origine naturale e preservi gli equilibri di un terreno è lo scopo della ricerca scientifica in ambito agricolo. Un consorzio internazionale composto da varie realtà ha sviluppato l’idea di Resafe, nuovo fertilizzante prodotto a partire da compost, scarti di allevamenti avicoli e scarti derivanti da biomasse. Tutto ciò all’interno del progetto “LIFE+Resafe“. Un pacchetto che mette in campo 1,3 milioni di euro e che per metà è stato finanziato dall’Unione Europea.
Importanti realtà fanno ne fanno parte: ENEA, l’Università La Sapienza di Roma (Dipartimento Ingegneria Chimica Materiali Ambiente), ASTRA Innovazione e Sviluppo di Faenza, l’azienda cipriota ENIA RDI Ltd, che si occupa principalmente di tecnologie della comunicazione, di energia e Project Management e l’istituto di ricerca spagnolo CEBAS-CSIC (Consejo Superior de Investigaciones Scientíficas).
Resafe è un fertilizzante organico che ha fornito finora risultati interessanti: sono state realizzate 14 prove. Sono state valutate le potenzialità produttive e la qualità dei prodotti: in 7 casi Resafe si è dimostrato il migliore, in 4 casi la seconda scelta.
Questo prodotto si ottiene partendo dal compost, mescolato a pollina (ottenuto dalle deiezioni degli allevamenti avicoli) e a biochar, ovvero carbone di legna ottenuto dalla pirolisi (decomposizione di materiali organici attuata utilizzando il calore, che avviene in completa assenza di ossigeno) di biomasse. Il tutto non viene solo mescolato, ma segue un procedimento particolare per il quale è stato depositato il brevetto.
Questo fa si che Resafe oltre ad agire a livello di colture sia un toccasana anche per il suolo: permette e preserva una corretta filtrazione dell’acqua e un’adeguata ritenzione idrica. In tal modo è possibile consumare meno acqua, mentre viene garantita la fertilità del suolo.
Tutto ciò contribuisce alla difesa da fenomeni di scarsità idrica, erosione e impermeabilizzazione dei suoli, attualmente tra i problemi più gravi riscontrati nelle campagne.