Si è svolto ieri a Roma, presso la Sala Imperatori-Terrazza Civita di piazza Venezia, il convegno nazionale: #AEPI: Italia coast to coast.
AEPI-Associazione Europea Professionisti Imprese, di cui l’Unione Coltivatori Italiani è Socio fondatore, raggruppa ben 26 Associazioni, 240mila Imprese e oltre 9mila professionisti. Sul tema della rappresentanza sindacale nel nostro Paese, il Presidente Mino Dinoi afferma: “Vi è la necessità di trovare i giusti strumenti per dare vita ad una rappresentanza reale ed inclusiva, che sappia rinnovare lo slancio di cui le attività produttive nazionali, pubbliche e private hanno davvero bisogno e che risponda alla richiesta di giustizia che ormai giunge sempre più netta dal mondo del lavoro”. Dinoi si spinge ancora più in là e lancia una provocazione: “ Urge l’istituzione di un Ministero per la promozione del made in Italy nel mondo”.
Tributaristi, consulenti del lavoro, rappresentanti dei quadri e lavoratori del pubblico impiego sono stati concordi nell’invocare nuove regole di rappresentanza: il Ministro Catalfo, assente per impegni istituzionali, ha inviato alla platea il messaggio che l’argomento è nell’agenda di Governo.
“Lo spazio delle relazioni sindacali deve essere riempito anche dalle sigle che portano avanti le istanze delle PMI, il tessuto produttivo dell’Italia di oggi, di categorie diverse di lavoratori come i quadri, gli atipici, i lavoratori dell’agroalimentare”, le parole dell’ex sottosegretario al lavoro On. Durigon. Secondo l’On. Damiano, il tema è strettamente legato alla questione del salario minimo e vede un collegamento diretto con gli artt. 36 e 39 della Costituzione: “Nel pubblico abbiamo rappresentatività certa perché ci sono regole, ruoli e competenze; lo Stato certifica il peso delle varie Organizzazioni. Nel privato abbiamo un sistema bloccato con rappresentatività presunta” asserisce. Ciò comporta escludere centinaia di migliaia di lavoratori dalla formazione e la stipula di contratti collettivi: il tema richiede coraggio e volontà politica ed il presidente di Aepi si augura possa trovare spazio nel dibattito parlamentare in tempi brevissimi.
Non vi può essere libertà né rappresentanza se prima non portiamo a termine la battaglia per l’uguaglianza tra i sessi, è stato l’argomento del secondo panel. “Il sessismo esiste, anche nel mondo del lavoro. Purtroppo, spesso, le donne non fanno squadra”, le parole dell’ex ministro Nunzia De Girolamo, tesi ripresa anche dall’avv. Vivolo che ha indicato la via della cooperazione tra donne come uno degli strumenti per uscire dall’impasse.
Condotto dal nostro Presidente nazionale, Mario Serpillo, il terzo panel del convegno ha trattato il tema della Sanità Integrativa, uno strumento che Aepi metterà a breve a disposizione delle aziende e dei lavoratori. “La sanità Integrativa è uno strumento necessario, da integrare con il SSN, volto a colmare i gravi deficit palesati oggi da troppe strutture pubbliche che non si assumono alcuna responsabilità sull’assistito”, le parole del Presidente dell’Uci. Diversi i livelli mutualistici proposti, frutto della collaborazione tra una primaria compagnia di mutuo soccorso (pratica che fu introdotta nel nostro ordinamento col Regio Decreto del 1886) ed una assicurativa. Il servizio disporrà di un importante network di strutture e di professionisti della sanità e farà ampio ricorso alla tecnologia, a partire dalla telemedicina.
Il quarto panel ha avuto come fulcro il Made in Italy. Il vice presidente del Parlamento europeo, On. Fabio Massimo Castaldo, in un video-contributo ha evidenziato gli sforzi fatti nel consesso europeo per garantire sostegno alle PMI italiane nel mondo, attraverso i fondi strutturali post-Horizon 2020 ed il Digital Europe. Ha rilanciato la proposta della creazione di un ministero ad hoc, quello della Promozione del Made in Italy, che potrebbe funzionare già dal prossimo impegno dell’Expo Dubai 2020.
Diversificati gli interventi delle rappresentanze istituzionali: l’On. Centinaio ha sottolineato il valore strategico e necessario di un asse compatto sui mercati; l’On. Pecoraro Scanio, artefice del neologismo “agropirateria”, ha ripercorso i risultati del Made in Italy nel corso degli anni, grazie alla grande tradizione dell’artigianato agroalimentare del nostro Paese. Giovanni Gugliotti, presidente della provincia di Taranto, sulla materia ILVA ha evidenziato la mancanza di una cabina di regia e di scelte durevoli nel tempo; ha concluso l’On. Maria Stella Gelmini, trattando la stagnazione economica e su come la tutela del Made in Italy sia stata affrontata in maniera parcellizzata dalla politica.
L’Associazione AEPI, perseverando sul sentiero che ha sapientemente intrapreso, presenterà il 6 Dicembre a Milano un nuovo modello datoriale che spazierà dal microcredito agli aiuti alle imprese che vogliono produrre all’estero, passando per l’Internazionalizzare: dal primo gennaio sarà inaugurata anche una sede a Bruxelles, perché “…E’ indispensabile avere rapporti costanti con le realtà europee….Stiamo procedendo ad un accordo interconfederale con i Sindacati, nel pubblico e nel privato, perché solo una visione 4.0 aiuta a creare una piattaforma programmatica di interventi, utili anche alla Pubblica Amministrazione” le parole conclusive del presidente Dinoi, sostenute con forza e condivise in prima linea dall’UCI.