Scongiurato il pericolo di una hard Brexit, l’uscita dall’Ue senza accordo commerciale, l’agroalimentare italiano ha tirato un sospiro di sollievo, anche se la Brexit rimane un fatto di cui probabilmente gli inglesi si pentiranno.
L’accordo è stato licenziato, dopo anni di faticose trattative, il 24 dicembre. La libertà di circolazione di persone, beni, servizi e capitali continuerà a esistere, e le merci italiane ed europee (quindi, good news per le nostre pregiate produzioni alimentari) potranno continuare a essere esportate nel Regno Unito senza alcun dazio. Il tutto, ovviamente, nel rispetto da parte di entrambe le parti commerciali dei più performanti standard sociali e ambientali.
Chiaro che non potrà essere tutto come prima. Avremo nuovi e più agguerriti concorrenti, che non potendo competere con i nostri standard cercheranno di portare avanti la guerra dei prezzi al ribasso. Sarà poi necessario implementare le iniziative promozionali a favore dei nostri prodotti sul mercato del Regno Unito e al tempo stesso spingere per trovare nuovi canali di sbocco al made in Italy agroalimentare. Ma intanto, la buona notizia di partenza ce l’abbiamo.