Il regime delle quote latte dell’Unione europea è giunto al termine il 31 marzo 2015. Introdotto per la prima volta nel 1984, in un momento in cui la produzione dell’Unione europea eccedeva di gran lunga la domanda, ha rappresentato un primo passo nel superamento delle eccedenze strutturali. Le successive riforme della politica agricola comune dell’Unione europea hanno orientato il settore sempre più al mercato e fornito una serie di strumenti più mirati per contribuire a sostenere i produttori in zone vulnerabili, come quelle montuose, dove i costi di produzione sono più elevati.
La decisione sulla data ultima per l'abolizione dei contingenti è stata presa per la prima volta nel 2003, in modo da fornire maggior flessibilità ai produttori dell’Unione per soddisfare l’aumento della domanda, soprattutto sul mercato mondiale. La data è stata riconfermata nel 2008, accompagnata da un ventaglio di misure intese a realizzare un cosiddetto “atterraggio morbido”. Nonostante le quote, negli ultimi cinque anni le esportazioni europee di prodotti lattiero-caseari sono aumentate del 45 per cento in volume e del 95 per cento in valore. Le proiezioni di mercato indicano che le prospettive di crescita per il futuro rimangono forti — in particolare per quanto riguarda i prodotti a valore aggiunto quali i formaggi, ma anche per gli ingredienti utilizzati nei prodotti alimentari, nutrizionali e sportivi.
Il commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan ha dichiarato in proposito: “L'abolizione delle quote latte è al tempo stesso una sfida e un’opportunità per l’Unione. La possiamo considerare una sfida, in quanto un’intera generazione di produttori di latte dovrà abituarsi a vivere in un ambiente completamente nuovo, segnato sicuramente da una certa volatilità. Ma al tempo stesso rappresenterà indubbiamente un’opportunità in termini di crescita e di posti di lavoro. Grazie a una maggiore attenzione sia ai prodotti a valore aggiunto sia agli ingredienti per alimenti ‘funzionali’, il settore lattiero-caseario ha tutto il potenziale per diventare un motore economico per l’Unione europea. Le zone più vulnerabili, per le quali l'abolizione delle sistema della quote può essere considerata una minaccia, possono beneficiare della gamma di misure di sviluppo rurale legate al principio di sussidiarietà”.
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