Il Ministero dell’Ambiente punta sulla riqualificazione energetica degli edifici scolastici per ridurre le emissioni di gas serra e contenere l’emergenza inquinamento nei capoluoghi italiani. Nell’ambito del “Protocollo d’intesa per migliorare la qualità dell’aria” il ministro Galletti ha riaperto lo sportello per l’accesso al Fondo rotativo Kyoto. La misura sbloccherà 250 milioni di euro che andranno a finanziare a tasso agevolato i progetti per l’efficienza energetica nelle scuole.
Il Ministero dell’Ambiente afferma che il decreto per la riapertura del Fondo Kyoto verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Le richieste di accesso ai finanziamenti potranno essere presentate a partire da 6 mesi dalla data di pubblicazione del decreto.
Per accedere ai finanziamenti a tasso agevolato dello 0,25% occorrerà effettuare interventi di riqualificazione che migliorino di almeno due classi il parametro di efficienza dell’edificio. Il tempo massimo a disposizione per completare i lavori è di 3 anni. Al Fondo Kyoto potranno accedere gli edifici pubblici che ospitano scuole materne, scuole elementari, scuole medie inferiori e superiori, istituti universitari.
Il Ministero dell’Ambiente ha già avviato una collaborazione con l’ENEA per facilitare l’individuazione degli interventi necessari e attestare l’efficacia della riqualificazione. Il ministro Galletti ha evidenziato come la riapertura del Fondo Kyoto potrà dare nuovo slancio anche all’occupazione; “scuole più sostenibili non sono solo più adeguate per l’attività dei nostri ragazzi, ma anche punto qualificante di una seria politica di contrasto dell’inquinamento e di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico”, ha sottolineato il ministro.
Le nuove misure colmeranno parzialmente le gravi lacune denunciate a dicembre 2015 da Legambiente nel XVI rapporto Ecosistema Scuola. L’associazione aveva invocato un programma di interventi urgenti per mettere in sicurezza e riqualificare gli edifici scolastici italiani ritenuti vecchi, inefficienti e a rischio. Ben il 65% dei 6.310 edifici scolastici italiani è stato costruito prima del 1974, quando le norme antisismiche e le direttive sull’efficienza energetica erano ancora un miraggio.