Riparte Goletta Verde di Legambiente. Salpata da Porto Venere nelle Cinque Terre, grazie alla collaborazione del Parco dell’Arcipelago Toscano, resterà in mare fino al 24 ottobre e si occuperà di “Marine Strategy”, la direttiva UE 2008/56 sull’ambiente marino che prevede il raggiungimento del “buono stato ecologico” per le acque marine di ogni Stato Membro entro il 2020.
Goletta Verde riprende il suo viaggio, dopo il monitoraggio di quest’estate, per porre l’attenzione su un problema che è sempre più un vero e proprio allarme: i rifiuti che stanno invadendo le nostre coste. Secondo il Consiglio Generale della Pesca nel Mediterraneo (FAO) sono più di sei milioni le tonnellate di materiali solidi e pericolosi di origine umana che vengono scaricati ogni anno nei mari del mondo. Mentre uno studio dell’ISPRA, del 2014, realizzato nel tratto di costa tra il delta del Po e Caorle, rivela che sono circa 700 i rifiuti rilevati ogni kmq, con una densità in peso di circa 100 kg/kmq.
La parte più consistente dei rifiuti sembrerebbe depositarsi nei fondali: il 70% affonda; per il 92% si tratta di rifiuti in plastica, frammenti che si riducono sempre di più e vengono ingeriti da cetacei, tartarughe e uccelli marini causando danni che spesso portano alla loro morte. Le particelle più piccole vengono ingoiate dai pesci e possono arrivare anche alle nostre tavole.
L’indagine “Beach litter” portata avanti dai volontari di Legambiente da aprile a maggio su un’area di 136.330 mq ha portato all’individuazione di 22.114 rifiuti spiaggiati che sono stati poi smaltiti: 17 rifiuti ogni 100 mq, 5 in più ogni 100 mq rispetto all’anno precedente.
Goletta Verde nell’estate 2014 ha monitorato 1.700 km di mare e ha riscontrato una densità media di rifiuti galleggianti, pari a 27 per kmq. L’Adriatico è risultato essere il mare più inquinato tra quelli che lambiscono il Belpaese: 27 rifiuti galleggianti ogni kmq di mare. Segue il Mar Tirreno con una densità di rifiuti pari a 26 ogni kmq e a distanza il Mar Ionio, con 7 rifiuti ogni kmq.
I dati delle analisi fatte durante l’estate 2015 saranno resi noti a breve, ma le anticipazioni sembrano confermare questi trend. Sebastiano Venneri, responsabile Mare di Legambiente, spiega l’importanza di questa nuova campagna: “le specie aliene e i rifiuti marini rappresentano una minaccia per la biodiversità e un pericolo per la tutela del mare da qui agli anni futuri. L’attuazione della Marine Strategy e il raggiungimento degli obiettivi al 2020 rappresentano quindi una grande opportunità per i nostri mari. Per questo è necessario lavorare per assicurare la chiusura delle attività di studio entro l’anno, così come previsto dalla direttiva europea, e passare il prima possibile alla fase successiva, quella di attuazione di interventi per il raggiungimento del buono stato ecologico dei nostri mari entro il 2020”.
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